Tre prestigiose borse di ricerca dal programma Post Doctoral Fellowship 2018 della Fondazione Umberto Veronesi assegnate ad altrettanti ricercatori Unimore: Stefania Fiorcari, Elisabetta Palazzo e Jason Duskey.

Le borse del valore di 27 mila euro ciascuna, sono state consegnate nel corso di una cerimonia tenutasi nei giorni scorsi, che ha visto premiare – su circa 600 domande presentate – 188 ricercatori attivi presso istituzioni accademiche e centri di ricerca italiani, con progetti all’avanguardia negli ambiti dell’oncologia, delle malattie cardiovascolari e delle neuroscienze.

I ricercatori Unimore che hanno ricevuto il riconoscimento sono stati: Stefania Fiorcari del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Materno-Infantili e dell’Adulto, Elisabetta Palazzo del Dipartimento di Dipartimento Chirurgico, Medico, Odontoiatrico e di Scienze Morfologiche con interesse Trapiantologico, Oncologico e di Medicina Rigenerativa e Jason Duskey del Dipartimento di Scienze della Vita.

 

Elisabetta Palazzo e Jason Duskey, avevano già ottenuto il riconoscimento della Fondazione Veronesi lo scorso anno.

“La Fondazione Umberto Veronesi, appoggiando il mio progetto di ricerca – ha commentato la dott.ssa Stefania Fiorcari – mi permetterà di contribuire al progresso della scienza, consentendomi di continuare gli studi che ho in corso sulla leucemia linfatica cronica presso il laboratorio di Ematologia del Centro Oncologico Modenese.  La leucemia linfatica cronica (LLC) è la forma di leucemia più diffusa nei paesi occidentali. I pazienti presentano gravi complicanze legate ad alterazioni del sistema immunitario, con propensione alle infezioni e un’aumentata incidenza di malattie autoimmuni. La ricerca finanziata dalla Fondazione Umberto Veronesi ha l’obiettivo di studiare ruolo e meccanismi di regolazione dell’enzima IDO (idoleamina 2,3-diossigenasi) in questa forma di leucemia, per sviluppare nuove terapie, svelando il suo coinvolgimento nella disfunzione del sistema immunitario nei pazienti affetti da LLC. Una maggiore comprensione dei meccanismi di immunosoppressione porterà ad individuare possibili bersagli, indirizzando verso la scelta di terapie orientate a rieducare il sistema immunitario a riconoscere e colpire la cellula leucemica”.

“Durante la cerimonia di consegna dei Grant è stato ribadito – ha commentato la dott.ssa Elisabetta Palazzo –  quanto la ricerca sia fondamentale per il progresso umano. Come disse lo stesso fondatore: <La scienza è lo strumento più potente di cui l’umanità dispone per migliorare la qualità e la prospettiva di vita delle persone>. Ed è quello che noi ricercatori ci impegniamo a fare ogni giorno con il nostro lavoro. Grazie alla Fondazione posso approfondire lo studio della neurobiologia cutanea nel contesto oncologico. In particolare, il mio lavoro va ad analizzare il ruolo del recettore per le neurotrofine CD271, definito anche come “recettore di morte”, nel carcinoma squamocellulare (SCC), il secondo tumore della pelle più diffuso al mondo. È causato dall’esposizione alle radiazioni UV, che provocano danni irreversibili alle cellule epidermiche (cheratinociti). In tale studio verranno utilizzati modelli 3D in vitro, chiamati sferoidi, per ricreare l’architettura del tumore e a valutare gli effetti di CD271. Inoltre, verrà utilizzato il pesce zebra per studiare in vivo la capacità di CD271 di bloccare progressione e metastasi di SCC. I risultati consentiranno di capire se e come è possibile influenzare farmacologicamente l’attività di CD271 nel trattamento delle neoplasie epiteliali”.

“Sono molto soddisfatto – ha commentato Jason Duskey – per la conferma della borsa di studio da parte della Fondazione Umberto Veronesi, che mi permette di continuare a lavorare nel laboratorio di tecnologie farmaceutiche tradizionali ed innovative (TeFarTI) di Scienze della Vita. Il riconoscimento premia sia il mio lavoro che il focus della ricerca sulle nanomedicine che da anni rappresenta un obiettivo del gruppo in cui mi sono inserito ed ora anche un obiettivo di questo Ateneo. Il progetto di nanomedicina avanzata, in particolare, ha l’obiettivo di individuare una terapia genica innovativa, attraverso l’utilizzo di sistemi di veicolazione opportunatamente modificati per il superamento della Barriera Ematoencefalica, per individuare nuove opzioni terapeutiche per una malattia rara neurologica, quale il morbo di Krabbe”.

 

Jason T Duskey

Nato in Alaska (USA) nel 1983, laureato in Biologia e Chimica nel 2007 (Mount Mercy College, Cedar Rapids, Iowa USA), ha ottenuto il dottorato di ricerca in Pharmacy, College of Pharmacy, University of Iowa (USA) nel 2013. Ha lavorato come postdoc presso l’Università di Basilea fino al 2016, con tematiche inerenti il delivery di materiale genico tramite sistemi nanometrici. Il suo lavoro di ricerca sul delivery di materiale genico in patologie neurometaboliche è stato finanziato nel 2017 dalla Fondazione Umberto Veronesi.

 

Stefania Fiorcari (foto a destra)

Nata a Carpi (Mo) nel 1985. Laureata con lode in Biotecnologie Mediche e Farmaceutiche presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emila. Ha acquisito tra il 2011 ed il 2012 (15 mesi) una significativa esperienza al Centro di Ricerca MD Anderson Cancer Center di Houston (TX). Rientrata in Italia, ha ottenuto nel 2013 il dottorato di ricerca in Medicina Molecolare e Rigenerativa, aggiudicandosi poi una borsa triennale FIRC (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro). Fin dalla laurea svolge attività di ricerca presso il laboratorio di Ematologia del Centro Oncologico Modenese, dedicandosi allo studio della leucemia linfatica cronica, con attenzione ai meccanismi implicati nel dialogo tra cellula leucemica ed il microambiente.

 

Elisabetta Palazzo (foto a sinistra)

Classe 1983. Laurea specialistica in Biotecnologie Mediche (2008) e phd in Medicina Molecolare e Rigenerativa presso Unimore (2012). Da gennaio 2012 è visiting fellow presso il Laboratory of Skin Biology-NIAMS dell’NIH, Bethesda, MD/USA. Segue diversi progetti scientifici riguardanti la cute normale e patologica, in collaborazione con il National Cancer Institute. Rientro lavorativo in Italia nel 2015 nel Laboratorio di Biologia Cutanea del prof. Pincelli. Attualmente è guest researcher NIH e ricercatore per la Fondazione Umberto Veronesi con un progetto riguardante il carcinoma cutaneo studiato attraverso modelli 3D e pesce zebra.