Per oltre 4 anni ha maltrattato la moglie con continue vessazioni fisiche e psichiche, picchiandola con cadenza settimanale, costringendola ad aver rapporti sessuali non voluti arrivando a minacciarla di morte se lo avesse denunciato. Incubo per la malcapitata, una 40enne residente nella bassa reggiana, che è proseguito anche dopo l’uscita del marito da casa. L’uomo infatti, dopo l’allontanamento, ha incominciato a tempestarla di telefonate offendendola con i peggiori epiteti, pedinandola in ogni suo spostamento fino ad arrivare in una circostanza ad afferrarla per il collo dicendole “ti devo ammazzare”.

Episodi quelli riscontrati dai carabinieri della stazione di Boretto che, condivisi dalla Dottoressa Maria Rita Pantani, sostituto presso la Procura reggiana titolare della delicata inchiesta, vedono l’uomo indagato con le pesanti accuse di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale continuata.

L’uomo pur di dar sfogo ai suoi istinti sessuali non esitava con violenza, picchiandola anche sulla testa al fine di vincerne la resistenza e comunque renderla incapace di reagire per paura della botte, a costringerla in diverse occasioni ad avere rapporti sessuali portati a compimento in maniera brutale.

Secondo quanto accertato dai carabinieri di Boretto che hanno condotto le indagini le violenze fisiche, psicologiche e le minacce, quest’ultime compiute anche in presenza dei figli minori, sono iniziate nel 2013 e proseguite sino all’estate dello scorso anno quando l’uomo, a seguito della separazione, è stato allontanato da casa. Provvedimento quest’ultimo che non ha posto fine alle sofferenze della donna fatta oggetto di centinaia di telefonate offensive e di minaccia da parte dell’uomo che non perdeva occasione per pedinarla, presentarsi sotto casa della donna o fuori dal suo posto di lavoro tanto da generare nella stessa un forte stato d’ansia e di preoccupazione per la sua incolumità.