Il sospetto andirivieni registrato nelle immediate vicinanze della scuola del paese non è passato inosservato ad alcuni cittadini che l’hanno segnalato ai carabinieri di Casalgrande. Proprio grazie alla collaborazione offerta dai cittadini, i militari hanno predisposto i dovuti servizi, culminati con il fermo e controllo di 4 giovanissimi studenti, tra cui un minore, trovati in possesso di circa mezzo etto di sostanze stupefacenti e del classico kit per lo spaccio (bustine per il confezionamento e bilancino per la pesatura).

Con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostane stupefacenti i carabinieri hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia ed a quella presso il Tribunale per i minorenni un 20enne e due 18enni modenesi oltre ad un 17enne reggiano.

Partendo proprio dalle segnalazione dei cittadini, che riferivano di aver rilevato nelle ultime settimane movimenti sospetti nei parcheggi vicino alla scuola del paese, i carabinieri della stazione di Casalgrande intensificavano l’attività di pattugliamento culminata, l’altra sera, con il controllo di un’autovettura con a bordo 4 ragazzi in sosta nei pressi della scuola. Durante le procedure di identificazione i carabinieri avvertivano all’interno dell’abitacolo dell’auto un forte odore di “erba” che congiunto alla preoccupazione trapelata dai 4 ragazzi induceva i militari ad approfondire i controlli attraverso un’ispezione del veicolo che portava a rinvenire all’interno dell’auto di uno zaino contenente alcuni barattoli in vetro con complessivi 40 grammi di marijuana, bustine di cellophane vuote di diverse dimensioni, un bilancino di precisione e quattro trita marijuana. In disponibilità del 19enne e del 20enne modenesi i militari rinvenivano la somma di 110 euro che è stata sequestrata in quanto ritenuta provento dello spaccio.

Ai 4 studenti, condotti in caserma, i carabinieri hanno anche proceduto al sequestro dei rispettivi cellulari per le ulteriori indagini tecniche al fine di stabilire se gli smartphone in loro possesso erano il tramite per l’attività illecita a loro contestata. Dopo le formalità di rito il minore veniva affidato ai genitori esercenti la patria potestà, mentre i tre maggiorenni venivano rilasciati. Sono tutti accusati di concorso in detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.