A fine febbraio, la trasmissione ‘Mi manda RaiTre’ ha effettuato delle analisi a campione sulle casette di erogazione dell’acqua e tra le carie città finite sotto la lente, c’è anche San Lazzaro di Savena. Dall’unico campione di acqua raccolto dalla troupe della trasmissione presso la casetta dell’acqua di via Giovanni XXIII, è emerso che l’acqua di San Lazzaro fosse fuori norma per carica microbatterica.

La ricercatrice che ha effettuato le analisi, interpellata dai giornalisti di ‘Mi manda RaiTre’, ha imputato questo valore a due possibili cause: un errore nel campionamento dovuto alla contaminazione involontaria del campione in fase di raccolta, oppure una manutenzione insufficiente unitamente alla mancata sostituzione dei filtri.
Queste affermazioni, trasmesse durante la puntata del 28 marzo, hanno generato nella cittadinanza una immediata reazione di allarme.
A questo proposito l’Amministrazione comunale, che vigila costantemente sulla qualità dell’acqua erogata dalla casetta in via Giovanni XXIII, precisa quanto segue.
L’impresa privata, a cui l’Amministrazione comunale ha dato la concessione per la casetta dell’acqua, fornisce al Comune report periodici sulla qualità dell’acqua e garantisce una pulizia e manutenzione costante dell’impianto.
Durante il 2017 sono infatti stati effettuati ben 37 interventi, quasi uno a settimana (ad esclusione di eventuali ponti e periodi festivi). Il cambio dei filtri risulta effettuato 4 volte nel corso dell’anno precedente. Non solo: secondo le disposizioni di legge, i filtri dovrebbero essere sostituiti ogni 35mila litri di acqua erogati. Il concessionario di San Lazzaro ha proceduto alla loro sostituzione al raggiungimento dei 19.700 litri erogati, per garantire una sicurezza e una qualità dell’acqua ancora maggiore.
L’acqua è inoltre analizzata con cadenza periodica anche da Arpae e dall’Usl di Bologna, che hanno sempre vigilato e garantito la qualità e la potabilità dell’acqua. Le ultime campionature e analisi effettuate sull’acqua erogata dalla Casetta sono state effettuate in data 8 e 19 febbraio (quindi prima e dopo il campionamento effettuato da ‘Mi manda RaiTre’) e hanno “dato esito favorevole risultando conforme a quanto previsto dalla normativa vigente in tema di acqua ad uso umano (potabile)”, come riportato dalla stessa Usl. Anche dal punto di vista della carica batterica (batteri coliformi ed Escherichia coli) il valore è pari a zero.
I valori “superiori alla norma” evidenziati durante la trasmissione del 28 febbraio (di cui non è stato ancora trasmesso alcun report dettagliato al Comune) non corrispondono ai dati in possesso dell’Amministrazione e non possono essere imputabili, come insinuato durante la trasmissione a una “manutenzione insufficiente” o al “mancato cambio dei filtri” perché sia la manutenzione sia il cambio dei filtri sono stati regolarmente eseguiti, come certificato dall’azienda concessionaria della Casetta. E’ quindi probabile che il campione di San Lazzaro sia stato viziato in sede di raccolta, possibilità evidenziata anche dalla stessa esperta interpellata dalla trasmissione.
L’Amministrazione vuole dunque rassicurare i cittadini sulla qualità e potabilità dell’acqua erogata dalla Casetta in via Giovanni XXIII, che è costantemente monitorata e garantita sia dal Comune, sia da enti di salute pubblica.
La trasmissione Mi Manda RaiTre ha provveduto a una rettifica che però non ha evidenziato efficacemente la quantità e la qualità delle analisi effettuate sull’acqua erogata a San Lazzaro.
Per questo l’Amministrazione comunale si riserva di agire in tutte le sedi civili e penali per procurato allarme, danno di immagine e ogni altra responsabilità eventualmente riscontrabile.

(immagine di repertorio)