foto di: Marco Caselli – Nirmal

Quando nel 1879 Casa di bambola fu rappresentato per la prima volta, il dramma suscitò scandalo e polemica ovunque  per la sua lettura come esempio di un femminismo estremo; tanto che in Germania Ibsen fu addirittura costretto a trovargli un nuovo finale, perché la protagonista si rifiutava di impersonare una madre da lei ritenuta snaturata.

Ma, al di là  di ogni contenuto polemico, il dramma resta opera di una grande e complessa modernità, abitata da personaggi capaci di parlare ancora ai nostri contemporanei. Partendo da una nuova e attenta rilettura di questo grande classico di fine ‘800, attraverso una riscrittura e rielaborazione scenica del testo, si approda così ad uno spettacolo dove il centro è “il dramma nudo”, spogliato di bellurie ottocentesche e convenzioni borghesi. Il capolavoro di Ibsen arriva il 28 febbraio al Teatro Duse di Bologna interpretato da Valentina Sperlì e da Roberto Valerio che ne firma anche adattamento e regia, ultimo appuntamento con il cartellone, Duseracconti – storie di donne.

Informazioni e prenotazioni: 051 231836 – biglietteria@teatrodusebologna.it teatrodusebologna.it