Erano “colpi fotocopia” quelli messi a segno da un 43enne di Novellara, unitamente ad altro 34enne reggiano, ai danni del Tigotà di Sorbolo, in provincia di Parma, tra il 28 febbraio ed il 10 marzo del 2017. Grazie alle loro indagini (visione dei video del negozio che riprendevano le rapine, analisi dei filmati estrapolati dal sistema di videosorveglianza comunale negli orari precedenti e successivi ai colpi, comparazioni antropometriche tra i soggetti ritratti dalla videosorveglianza con i volti dei sospetti rilevati in un profilo social network) i carabinieri hanno assicurato alla giustizia i responsabili delle due rapine compiute ai danni del negozio ad insegna Tigotà di Sorbolo.

A maggio dello scorso anno i 2 rapinatori furono arrestati: la Procura della Repubblica di Parma, condividendo con le risultanze investigative dei carabinieri, aveva richiesto ed ottenuto dal GIP della città ducale l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. I due finirono in carcere con l’accusa di concorso in rapina aggravata. Quindi l’iter processuale con la condanna, a 3 anni, del 43enne di Novellara. La sentenza divenuta esecutiva ha visto l’Ufficio Esecuzioni Penali della competente Procura emettere a suo carico l’ordine di carcerazione. Il provvedimento restrittivo è quindi stato mandato ai carabinieri di Novellara che ora l’hanno eseguito traendo in arresto l’uomo condotto, dopo le formalità di rito, presso il carcere di Reggio Emilia per l’espiazione della pena. Detratto il periodo già scontato in regime di custodia cautelare, l’uomo rimarrà in carcere sino al 2 maggio del 2020 se non detenuto per altra causa. L’odierno arrestato, unitamente al complice, secondo l’allora risultanze investigative si erano resi responsabili di 2 rapine compiute al Tigotà di Sorbolo intorno alle 19,00 del 28 febbraio scorso (bottino oltre 1.000 euro) e alla stessa ora del 10 marzo successivo (bottino circa 300 euro).