Nuove e più stringenti regole per contrastare, prevenire e ridurre il rischio di ludopatie. Le ha approvate la Giunta guidata da Virginio Merola che propone al Consiglio Comunale di approvare un “Regolamento per la prevenzione e il contrasto delle patologie e delle problematiche legate al gioco d’azzardo lecito” e di abrogare il quinto capo dell’attuale Regolamento di Polizia Urbana, quello relativo alle sale giochi e scommesse.

In sostanza la delibera, proposta dall’assessore al Commercio Alberto Aitini, applica la legge regionale dell’Emilia-Romagna che vieta la presenza di sale gioco e sale scommesse o l’installazione di nuovi apparecchi in locali che si trovino a meno di 500 metri da luoghi cosiddetti “sensibili”. Si tratta di: istituti scolastici di ogni ordine e grado, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semi residenziali che operano in ambito sanitario e sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori.

Dopo l’approvazione del Regolamento, l’Amministrazione Comunale farà partire i controlli. Le sale gioco e scommesse hanno tempo sei mesi per delocalizzare la propria attività; se accettano di spostarsi in luoghi “non sensibili” avranno ulteriori sei mesi di tempo a disposizione. Per quanto riguarda la presenza di apparecchi all’interno di locali pubblici, ad esempio i bar, potranno funzionare, nei limiti orari stabiliti da un’ordinanza sindacale, fino alla scadenza della concessione. Alla delibera approvata dalla giunta è allegata una mappa che segnala i luoghi sensibili; dalla visione della mappa si comprende come il nuovo regolamento imporrà maglie consistentemente più stringenti a sale gioco, scommesse e presenza di apparecchi nei locali pubblici.

L’Osservatorio Epidemiologico Metropolitano Dipendenze Patologiche dell’Asl di Bologna ha indicato che tra il 2009 e il 2016 il numero di persone che si sono presentate ai SerT per problemi dovuti al gioco è aumentato in modo esponenziale, da 32 casi nel 2009 a 183 casi nel 2016. E’ ovviamente solo la punta dell’iceberg di un fenomeno diffuso che oggi è sempre più trasversale e che incide in modo significativo anche sulle donne. Per arginare questo fenomeno la Regione Emilia-Romagna ha stanziato 3 milioni e 712 mila euro per il periodo 2017-2018 destinati a interventi di prevenzione, assistenza e cura relativi al tema del gioco d’azzardo patologico (GAP).

“L’assessorato alla Sanità del Comune di Bologna con il Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl di Bologna sta preparando una proposta progettuale che costituirà il Piano Locale di Contrasto al GAP, e sarà inviata alla Regione entro il 31 marzo, per l’utilizzo dei fondi appena stanziati e per un importo complessivo di 708.661 euro per tutto il territorio metropolitano, di cui 313.862 per il Comune di Bologna”, spiega l’assessore alla Sanità e Welfare, Giuliano Barigazzi.

Assoluta novità sarà il vincolo di destinazione d’uso dei finanziamenti regionali, che vede per la prima volta assicurare il 70% dell’intero importo per interventi di prevenzione, a fronte del restante 30% rivolto a interventi di presa in carico e cura di persone affette da GAP. Per il territorio bolognese, priorità di intervento verrà data all’integrazione del progetto comunale di prevenzione “Guida la notte” diffuso sulle scuole secondarie di primo e secondo grado della città, oltre che a eventi di sensibilizzazione e informazione nei Quartieri, nonché interventi orientati a quegli esercizi commerciali che continueranno comunque a detenere macchine da gioco, nelle rispetto delle distanze regolarmente mappate.

“In questo modo riteniamo di far fronte a quella che è diventata una vera e propria questione sociale e sanitaria – spiega l’assessore alla Sicurezza urbana integrata Alberto Aitini – il nuovo regolamento rappresenta uno strumento che restringerà il campo in modo sostanziale alla presenza di sale gioco e slot in locali pubblici”.