Con i suoi 97 anni di età e 73 di Messa, monsignor Giulio Righi – spentosi la mattina di martedì 6 febbraio all’Arcispedale di Reggio Emilia, dove si trovava ricoverato da alcuni giorni – era il decano del clero reggiano per anzianità di ordinazione, da molti conosciuto come uomo dalla sterminata cultura, studioso dai molteplici interessi, grande conoscitore di san Tommaso, carismatico docente di filosofia, pedagogia, arte, oltre che come sacerdote umile, attento alle povertà e disponibile alle necessità dei confratelli. Nell’ultimo periodo risiedeva a Villa Bagno.

Nato a Correggio  il  23  giugno  1920, era stato consacrato sacerdote dal  vescovo  Eduardo  Brettoni il 25 giugno 1944.

Dopo la licenza in Teologia, gli fu chiesto di svolgere il servizio di prefetto e insegnante nel Seminario di Marola; qui ebbe tra i suoi allievi il beato Rolando Rivi. Dopo l’ordinazione sacerdotale, nel 1944-45 fu vicario cooperatore a Casola Canossa.

Assai rilevante fu la sua carriera nell’insegnamento, che si protrasse per oltre mezzo secolo, tra incarichi e docenze in scuole medie e superiori statali, istituti parificati, università, spesso al di fuori dei confini diocesani.

Dal 1945 al 1949 fu insegnante allo Studio Domenicano di Torino, poi fu vicario cooperatore (curato) nella parrocchia di San Francesco, a Reggio, dal 1949 al 1952.

Dal 1952 al 1956 don Righi fu cappellano alle Officine Reggiane, ove si fece promotore di iniziative in ambito sociale per tentare di alleviare la povertà di alcune famiglie o dei molti operai licenziati. In collaborazione con un gruppo della San Vincenzo aprì una mensa per i bisognosi.

Nel frattempo proseguiva la sua infaticabile attività in cattedra. Dal 1956 al 1970 fu docente di Filosofia e Arte nel Seminario urbano di Reggio Emilia, poi fino al 1973 nello Studio Teologico Interdiocesano, insegnando contestualmente Religione cattolica in diverse scuole medie e superiori della città (dal 1970 al 1971 insegnò Filosofia al Liceo classico di Modena).

Dal  1971  al  1985  tenne  la  cattedra  di  Filosofia  medioevale  all’Università  di  Genova.  Pur  impegnato  nel capoluogo ligure, don Giulio abitava a Reggio Emilia e conservava il ministero sacerdotale in diocesi; proseguiva il suo incarico di aiuto festivo in alcune chiese della città, soprattutto in San Giorgio – dove collaborò per quasi mezzo secolo, dal 1951 al 2000 – e poi in Ghiara, in Cattedrale e altre parrocchie che chiedevano il suo aiuto.

Era cappellano della delegazione reggiana dei Cavalieri del Sovrano Militare Ordine di Malta e canonico effettivo della Basilica di San Prospero, con decreto firmato da Giovanni XXIII.

 

La salma di don Righi è esposta dalle 15 di oggi (martedì 6 febbraio) nella cappella dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio, dove alle 16 verrà recitato il Rosario. La data del funerale sarà comunicata appena fissata