Il 12 dicembre scorso il Direttore dell’INPS di Reggio Emilia, a seguito di una serie di intrusioni subite nella sede di via della Previdenza Sociale e, temendo che vi fossero state sottrazioni di documenti nell’ufficio dei medici addetti alle visite fiscali, presentò denuncia negli uffici della Polizia di Stato. A seguito della denuncia sono state svolte mirate indagini per verificare l’accaduto ma il successivo 21 gennaio 2018 e da ultimo il 28 gennaio 2018 gli episodi delittuosi si sono ripetuti. In queste occasioni furono rovistati gli uffici e saccheggiati del loro contenuto i distributori di bevande e merendine.

Ieri mattina personale investigativo della Digos della Polizia di Stato ha attuato un servizio di appostamento nella sala d’aspetto dell’INPS al fine di individuare l’autore dei reati. Intorno alle 9:00, dopo aver forzato una finestra del piano terra, un uomo, parzialmente travisato da una cuffia calata sugli occhi, è entrato nella sala d’aspetto dove è stato raggiunto e prontamente bloccato. L’identificazione accertava che si trattava di O.C., noto pluripregiudicato.

Il fermato, noto alla Polizia di Stato poiché autore di reati contro l’incolumità pubblica, per aver appiccato incendi ad uffici ed abitazioni e reati contro il patrimonio, veniva tratto in arresto in quanto ritenuto responsabile di tutte le intrusioni, del furto e del tentato furto aggravato continuato (artt. 81, 624 e 625 co 2 e 7 c.p.) ai danni della sede INPS. Dalle attività di approfondimento espletate dal personale investigativo della DIGOS intervenuto, si esclude che nel corso dei furti siano stati i asportati documenti sensibili.

Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare se l’arrestato sia responsabile anche del furto occorso nella sede del Partito Democratico di via Candelù, che si trova a poche centinaia di metri dal palazzo dell’INPS ed avvenuto tra il 28 e il 29 agosto 2017.

L’arrestato è stato posto in regime di detenzione domiciliare presso la propria abitazione in attesa del processo che avverrà in data odierna.