La VI edizione di SetUp Contemporary Art Fair sarà piena di straordinarie novità, frutto di cinque anni di continue evoluzioni e innovazioni. L’evento più atteso dell’art week è pronto a tornare dal 1 al 4 febbraio nella nuova sede di Palazzo Pallavicini, prestigiosa dimora di origine rinascimentale situata nel cuore della Bologna antica, e vedrà protagoniste 34 gallerie, di cui 27 italiane e 7 estere. Anche quest’anno SetUp accoglierà un vasto pubblico di visitatori, offrendo un luogo d’incontro e di scambio su tutto ciò che è attuale e di tendenza nel panorama internazionale dell’arte contemporanea. La sua mission, infatti, è offrire nuovi orizzonti interessanti, promuovere gallerie che investono su artisti emergenti, far crescere una nuova generazione di collezionisti, innescando un cortocircuito virtuoso tra economia e cultura. Questo è un intento molto caro a SetUp e la volontà è di perseguirlo in un’ottica di valorizzazione del territorio fatta attraverso l’arte contemporanea come strumento di partecipazione.

Per la sua sesta edizione, SetUp Contemporary Art Fair ha scelto di rinnovarsi, scegliendo come nuova sede Palazzo Pallavicini, confermando così il suo carattere  da sempre all’avanguardia e in controtendenza rispetto alle altre manifestazioni fieristiche. Palazzo Pallavicini è un edificio sontuoso, fu la sede di un’importante corte europea, una vera e propria reggia, cornice di feste, banchetti, concerti, che ha visto il passaggio di importanti personaggi storici: la principessa Maria Carolina D’Asburgo, l’imperatore d’Austria Giuseppe II e un giovane Wolfgang Amadeus Mozart che si esibì nella splendida “Sala della Musica” il 26 Marzo 1770. La sua struttura maestosa sarà la splendida cornice in cui si svolgerà SetUp 2018: il contemporaneo si unirà al passato, proiettandosi direttamente verso futuro, creando un connubio di sensi e percezioni intriganti per i visitatori.

Le tredici stanze della sede accoglieranno 39 espositori, di cui 34 gallerie d’arte e 7 fra case editrici, fondazioni e altre realtà che supportano la cultura e l’arte in Italia e che avranno uno spazio dedicato interamente a loro. La riduzione del numero di espositori è una scelta mirata ad aumentare il livello qualitativo delle proposte espositive.

Il tema che guiderà SetUp 2018 è l’attesa, e va a completare, dopo i leitmotiv delle passate due edizioni orientamento ed equilibrio, una trilogia tematica che ha chiesto notevole audacia e coraggio agli organizzatori, trovando compimento assoluto nel divenire dell’idea e della riflessione come atto di fiducia per il domani.

“Il presente del passato è la memoria, il presente del presente è la visione, il presente del futuro è l’attesa”.

Queste parole di Sant’Agostino sono esemplificative per rappresentare gli intenti di SetUp Contemporary Art Fair che, fin dalla sua nascita, ha creduto nella forza propulsiva del domani per poter esistere e realizzarsi. Già dal significato della parola setup, ovvero “predisporre le basi per il cambiamento”, si percepisce la volontà di tendere al futuro, con lo sguardo proattivo verso il sentire ed il fare delle nuove giovani leve creative. Su questi presupposti, la fiera ha chiesto agli espositori di presentare un progetto curatoriale in cui la visione del presente sia un’indagine dell’attesa da cogliere come proiezione temporale e spaziale in cui qualcosa prende forma definendo così gli scenari delle “aspettative” economiche, sociali, politiche, delle relazioni, geografiche, ma anche fisiche, tecnologiche, formali e di identità che aprono la lettura del futuro attraverso l’arte.

Attesa, quindi, non come un momento in cui bisogna far passare il tempo, ma come momento in cui ci si protende oltre il tempo e si crea il presupposto emotivo e di azione per delineare il futuro.

Il progetto dovrà essere presentato, come di consueto, sulla base dell’intramontabile format che richiede l’interazione delle tre figure chiave del sistema dell’arte contemporanea: artista, curatore-critico, gallerista. Anche quest’anno, i galleristi sono stati invitati a presentare un progetto curatoriale di almeno un artista under 35, illustrato da un testo critico di un curatore under 35.

Il desiderio di rafforzare e valorizzare i legami col panorama emiliano – romagnolo, intensificando, così, sinergie e collaborazioni con il territorio di Bologna, è confermato anche dall’adesione d’importanti personalità che costituiranno un comitato scientifico di assoluto prestigio. Anche quest’anno è confermata la presenza di Silvia Evangelisti, critica, storica dell’arte e curatrice, indiscutibile figura di spicco nel circuito dell’arte contemporanea, affiancata da Anna e Francesco Tampieri, collezionisti, Associazione CoC ETS ed Elena Monti e Marco Ghigi, collezionisti e membri del Club GameC di Bergamo