E’ Mauro Tesauro il nuovo presidente della Fondazione “San Filippo Neri” di Modena. La Provincia lo ha nominato insieme ai nuovi componenti del Consiglio di amministrazione, scaduto nel novembre scorso, che saranno Emanuela Maria Carta, Roberto Cavicchioli, Elena Gazzotti e Aurelia Mariotti.

Presidente e consiglieri rimarranno in carica quattro anni senza percepire alcun compenso; la selezione è avvenuta sulla base della candidature presentate tramite avviso pubblico.

Nel ringraziare i componenti uscenti per il lavoro svolto, Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena, sottolinea «le sfide che una istituzione così importante per il nostro territorio ha di fronte che potranno essere affrontate in modo sereno grazie agli importanti risultati ottenuti».

Mauro Tesauro, 58 anni, docente all’istituto “Cattaneo-Deledda” di Modena, ha ricoperto, tra l’altro, la carica di assessore con delega alle Politiche giovanili del Comune di Modena dal 1999 al 2004 ed è stato membro del Consiglio di indirizzo della Fondazione Cassa di risparmio di Modena dal 2011 al 2015.

La Fondazione San Filippo Neri, diretta da Cristina Cavani, ha sede in via Sant’Orsola 40 a Modena dove, in un comparto vasto oltre 12 mila metri quadrati, gestisce la residenza universitaria con 180 studenti in convenzione con Ergo, un servizio semiresidenziale educativo per 12 minori in collaborazione con l’Asp di Modena, due comunità per 24 minori stranieri non accompagnati, oltre allo studentato per 12 minori residenti in Appennino o fuori regione che frequentano le scuole superiori di Modena; l’edificio ospita anche l’ostello della gioventù con 80 posti letto, gestito da una cooperativa di cui fa parte anche la Fondazione.

La Fondazione, inoltre, gestisce fuori dalla propria sede, il coordinamento pedagogico di due servizi semiresidenziali per minori in collaborazione sempre con Asp, svolge attività di supporto allo studio per studenti minori all’Happen, centro aggregativo all’Rnord della cooperativa Girasole con la quale collabora anche nel coordinamento pedagogico del centro territoriale per minori di Albareto, oltre a coordinare i tavoli istituzionali sulle politiche giovanili, contro la dispersione scolastica e l’orientamento.

Il San Filippo Neri, infine, realizza attività di cittadinanza attiva, in materia di smart city, di innovazione urbana e di diffusione della cultura digitale e offre gli spazi per l’academy dell’Università sulla sicurezza informatica.

 

UNA STORIA CHE PARTE DAL 1549, SEMPRE DEDICATA AI GIOVANI. DAL 1865 ALLA PROVINCIA

Le origini dell’istituto San Filippo neri risalgono al 1549, quando il Cardinal Morone fondò l’Orfanatrofio di San Bernardino.

Agli inizi dell’800, grazie all’iniziativa di alcuni modenesi con la missione di promuovere la cultura e la professionalità degli adolescenti, il San Filippo Neri viene annesso nel 1817, dal duca Francesco IV, all’orfanotrofio e il fabbricato dell’ex convento delle Orsoline in via S. Orsola diventa sede dell’istituto.

Con regio decreto del 1 ottobre 1865 la struttura passa alle dipendenze della Provincia di Modena, per dedicarsi non solo all’assistenza degli orfani ma anche all’istruzione e alla formazione lavorativa dei giovani, grazie anche ai laboratori di falegnameria, fabbro, fonderia e tornitura, sartoria, calzoleria, legatoria e verniciatura da cui escono gran parte di quegli artigiani ed operai specializzati che diventano i protagonisti del comparto artigianale e industriale di Modena.

Nel 1966 l’istituto è stato uno dei primi in Italia ad attivare “gruppi famiglia” per bambini che frequentano le elementari e, nel 1971, è nato il collegio misto, con la predisposizione di un reparto femminile.

Dagli anni 70 l’istituto cambia finalità ed offre servizi rivolti prevalentemente agli studenti per agevolare la frequenza nelle scuole della città dei ragazzi della montagna e della provincia arrivando a ospitare una media di 200 studenti ogni anno.

Con lo sviluppo del decentramento scolastico il San Filippo Neri cambia ancora finalità e dal 2008 è divenuto Fondazione continuando l’opera di ospitalità, rivolta oggi anche agli studenti universitari, e le attività educative e formative per i ragazzi e le famiglie.