“Di cosa parla l’assessore all’Ambiente del Comune di Roma, Pinuccia Montanari? Quantificare in 200 euro il costo dello smaltimento dei rifiuti della Capitale in Emilia-Romagna significa sparare numeri in libertà. Le cifre diffuse sono prive di qualsiasi fondamento: come le ha calcolate? Sarebbe interessante saperlo, visto che Ama non ha nemmeno chiesto un preventivo ai nostri gestori e, anzi, si è negata ad ogni tentativo di contatto ufficiale come disposto dalla nostra delibera”. Paola Gazzolo, assessore regionale all’Ambiente dell’Emilia-Romagna, interviene sulla vicenda dei rifiuti romani alla luce delle notizie apparse oggi sulla stampa.

“Il Rapporto rifiuti urbani 2017 di Ispra parla chiaro: il costo medio dello smaltimento in Emilia-Romagna è di 116,7 euro a tonnellata”, precisa l’assessore citando i dati ufficiali. Un prezzo inferiore sia alla media delle Regioni del Nord che è di 125,8 euro a tonnellata, sia ai 124,2 della media nazionale. “In ogni caso- prosegue l’assessore- anche considerando i costi dei tre impianti che sarebbero stati coinvolti nello smaltimento dei rifiuti di Roma, e aggiungendo la quota di disagio ambientale, prevista dalle norme, e le spese di trasporto, non si sarebbe mai arrivati alle cifre di cui parla il Comune di Roma. E per quanto riguarda il ‘disagio ambientale’, che per legge dovrebbe andare alla Regione, ebbene, è una quota che noi lasciamo direttamente ai Comuni sede dell’impianto: se qualcuno, come ho letto, ipotizza speculazioni da parte della Regione Emilia-Romagna, ha davvero sbagliato indirizzo”.

“Lo preciso- aggiunge Gazzolo- per l’estremo rispetto che nutro verso i cittadini della mia regione, impegnati ogni giorno nel raggiungere risultati sempre più virtuosi per raccolta differenziata e riduzione dei rifiuti, come prevede la legge regionale sull’economia circolare del 2015”.

“Grazie a scelte politiche serie e ad una strategia lungimirante, il nostro territorio è pienamente autosufficiente nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti e nello smaltimento. Da Roma, invece, ci arrivano ogni anno oltre 120 mila tonnellate di rifiuti ‘decadenti dagli urbani’, cioè urbani tritovagliati o a valle del trattamento negli appositi impianti Tmb (trattamento meccanico biologico). Proprio perché trattati, questi rifiuti sono riclassificati come speciali e quindi possono essere smaltiti liberamente sull’intero territorio nazionale secondo le regole del libero mercato. Un meccanismo che è ora di interrompere, come ho più volte dichiarato. La ‘ricetta Raggi’, fatta solo di differenziata e Tmb, non tiene perché scarica comunque una parte del problema sugli altri. Ciascuno si assuma le sue responsabilità, come sta facendo l’Emilia-Romagna davvero impegnata per rendere l’economia sempre più circolare. Proprio per questo stiamo lavorando per vietare l’ingresso nel nostro territorio di rifiuti speciali derivanti dal trattamento degli urbani, destinati alla discarica. È uno dei punti principali delle nostre richieste al Governo nella trattativa per la maggiore autonomia che abbiamo in corso. Una norma di civiltà- chiude Gazzolo-: la ricetta giusta è responsabilità e trasparenza. Anche per Roma”.