“La luce in fondo al tunnel è ancora, purtroppo, lontana…”. Claudio Boccaletti, presidente Comparto costruzioni Lapam Confartigianato, fotografa con questa immagine la situazione del settore. Un settore che, molto più di altri, ha sofferto la crisi e sta continuando a boccheggiare, nonostante qualche (timido) segnale di ripresa che, sottolinea Boccaletti, “viene sistematicamente frenato. Ci sembra sempre che la primavera possa arrivare, ma poi una nuova ‘gelata’ ci riporta indietro”.

Analizzando i dati della ricerca Confartigianato Lapam a livello nazionale, con un focus regionale sull’Emilia-Romagna, si evidenzia come il calo degli investimenti nel periodo 2011-2016 sia molto pronunciato: sfiora la doppia cifra (-9,9%) nel settore privato, mentre nel pubblico c’è un vero e proprio crollo con un -22,6%. A fronte di questo i tempi di pagamento sono sempre assai dilatati nel settore pubblico disattendendo la direttiva: in Emilia-Romagna solo il 22,8% della Pubblica amministrazione paga nei termini previsti per legge e comunque, anche quando i termini di pagamento dall’emissione della fattura vengono rispettati, molte imprese denunciano un continuo procrastinare su collaudi, regolare esecuzione, ecc… che di fatto spostano di mesi l’emissione delle fatture di saldo.

Si attenua percentualmente, ma prosegue, il calo di investimenti di comuni, Unione di comuni, Province e Città metropolitane: nel periodo gennaio-ottobre 2016 è stato del 7,5%, in quello gennaio-ottobre 2017 del 2,6%, ma sempre di numeri negativi stiamo parlando, come pure, nel terzo trimestre 2017, prosegue il calo di imprese artigiane nelle costruzioni, con un -0,9%. “Questi dati fanno capire che la ‘selezione naturale’ delle imprese prosegue inesorabile – commenta Boccaletti – e se aggiungiamo che ad agosto 2017 abbiamo toccato il picco negativo del credito alle imprese del settore (calato di 14 punti rispetto al 2012), il quadro è ancora meno allegro. Gli unici dati che fanno sperare riguardano l’occupazione (in Emilia-Romagna nel terzo trimestre di quest’anno c’è stato un lieve aumento dello 0,4%) e la fiducia delle imprese del settore, che sta crescendo. L’auspicio è che, questa, sia la volta buona per ripartire”.

In questo quadro c’è da registrare che il mercato immobiliare è fermo (il prezzo delle abitazioni nel primo semestre 2017 è attestato sul -0,2% in Italia) e che la propensione a intervenire con manutenzioni sulla casa, nonostante gli incentivi, è in calo dopo il picco di 2015 e 2016: si torna, infatti, sui livelli del 2013. Inoltre la pressione fiscale sulla casa cresce a livelli vertiginosi: nel periodo 2011-2016 Imu e Tasi sono aumentati in media del 119,2%!

“C’è un ultimo dato positivo, che conferma come le imprese artigiane del comparto siano comunque virtuose – conclude il presidente Comparto costruzioni Lapam Confartigianato -. E’ quello degli infortuni sul lavoro: nel quinquennio 2011-2016 il dato segna -43,6% infortuni in meno. In termini assoluti ci sono 4,9 infortuni in meno ogni milione di ore lavorate. Questo dimostra che le imprese artigiane del settore sono molto attente al tema della sicurezza”.

Boccaletti conclude: “Occorre poi rimarcare come il nuovo codice degli appalti non abbia raggiunto i risultati attesi. Ci sono aspetti che non sono ancora a regime e la difficoltà dell’accesso agli appalti per le piccole e medie imprese resta alto e di conseguenza le pmi restano penalizzate”.