Rappresenta uno dei più importanti astrofisici che l’Italia ha saputo esprimere nell’Ottocento. Il suo contributo alla nascente disciplina dell’astrofisica ha avuto significative conseguenze per l’esplorazione dello spazio nel secolo successivo. È Angelo Secchi nato a Reggio Emilia il 28 giugno 1818 e morto a Roma il 26 febbraio 1878. Gesuita, Secchi dal 1849 al 1878 fu direttore dell’osservatorio astronomico e meteorologico del Collegio Romano.

I suoi studi e ricerche investirono numerosi campi, dall’astronomia alla fisica, dalla meteorologia alla geodesia. In ambito astronomico osservò stelle doppie, nebulose, pianeti e comete, studiò il sole, notando il numero, il movimento e l’aspetto delle macchie solari. Applicando la fisica all’astronomia esaminò gli spettri di più di 4000 stelle giungendo a raggrupparle in quattro classi o tipi – lavoro forte, lungo e faticosissimo, che costituisce una pietra miliare nella storia dell’ Astrofisica. Introdusse, primo in Italia, il servizio meteorologico telegrafico giornaliero tra le principali città della Stato Pontifcio e realizzò il “meteorografo”, strumento che gli valse il Grand Prix alla Esposizione Universale di Parigi del 1867. Egli svolse molti compiti di pubblica utilità, tra cui il servizio dell’ora esatta alla città di Roma, la misura della base geodetica sulla via Appia per la triangolazione dello Stato Pontificio e del Regno di Napoli; contribuì alla definizione del punto geodetico di Monte Mario, utilizzato per specificare il primo meridiano d’Italia e partecipò a Parigi alla Commissione per la determinazione del metro campione, in rappresentanza della Santa Sede. Tra le sue pubblicazioni “L’Unità delle forze fisiche” (1864), “Le Soleil” (1870), “Le Stelle”. (1877). A testimonianza del valore della sua opera scientifica portano oggi il suo nome un asteroide, un cratere di 234 km di diametro sul pianeta Marte e un cratere, una montagna e un crepaccio di 35 km di lunghezza sulla Luna.

Si avvicina dunque a grandi passi il bicentenario di questo scienziato di caratura internazionale. Per celebrare al meglio questo avvenimento, che presenta una continuità con le celebrazioni che si svolsero a Reggio Emilia nel centenario della morte di Secchi, si è costituito un comitato organizzatore delle celebrazioni, composto da Comune di Reggio Emilia, Deputazione Storia Patria per le Antiche Provincie Modenesi – Sezione di Reggio Emilia, Istituto Geometri “Secchi”, Centro Diocesano Studi Storici, Centro Studi Spallanzani, Società reggiana di studi storici, Associazione “BUS 74”, Lion’s Club “Reggio Emilia Host Città del Tricolore”, Rotary Club Reggio Emilia, Silvia Grandi quale discendente della famiglia Secchi.

Il comitato reggiano peraltro è incluso nel comitato nazionale delle celebrazioni del bicentenario della nascita  di Secchi istituito dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

Per tutto il 2018 Reggio Emilia sarà animata da un intenso e articolato programma di eventi e restauri, oltre a numerosi progetti didattici che sono stati presentati questa mattina nella sala Rossa del Comune da Emanuela Caselli presidente del Consiglio Comunale, Giordano Gasparini, direttore della Biblioteca Panizzi e da alcuni rappresentanti del Comitato: Simonetta Secchi per Lion’s Club “Reggio Emilia Host Città del Tricolore”, Danilo Morini per Rotary Club Reggio Emilia, Matilde di Canossa e Val di Secchia, Silvia Grandi discendente di Angelo Secchi, Ivan Spelti  per l’Associazione “BUS 74”Giuseppe Adriano Rossi per le Deputazione Storia Patria per le Antiche Provincie Modenesi – Sezione di Reggio Emilia, Don Matteo Galaverni  per il Centro Diocesano Studi Storici, Davide Dazzi per la Società reggiana di studi storici, Silvia Chicchi per i Musei Civici.

 

IL PROGETTO

Convegno di studi 7 gennaio 2018 – Rotary Club di Reggio Emilia

Si parte il 7 gennaio. Il Rotary Club di Reggio Emilia in occasione del 221° anniversario del Primo Tricolore, nell’intento di proseguire la tradizione della celebrazione dei reggiani illustri propone alla Città il convegno A RIVEDER LE STELLE P. Angelo Secchi S.J. fra Fede e Scienza. Tale celebrazione, che darà il via agli eventi celebrativi del bicentenario di Secchi, porrà l’accento sull’attività dell’illustre scienziato nel campo nell’Astrofisica e vedrà la partecipazione di relatori capaci di inquadrare criticamente la figura di Secchi nel suo tempo e di sottolinearne i fondamentali contributi alla nascente disciplina dell’astrofisica, con uno sguardo anche ad una delle principali conseguenze dello sviluppo della stessa, e cioè l’esplorazione dello spazio nel secolo successivo.

Domenica 7 gennaio 2018 alle ore 17.30 nell’aula Magna Pietro Manodori di Unimore dopo l’ introduzione di Leopoldo Barbieri Manodori, presidente Rotary Club Reggio Emilia, il saluto di Giordano Gasparini, presidente Comitato reggiano per le celebrazioni di Angelo Secchi e la la testimonianza di Silvia Grandi, discendente di Padre Angelo Secchi S.J., seguiranno gli interventi dello storico Giovanni Fracasso, di Federico Tosi dell’ Istituto Nazionale di Astrofisica, di Don Alessandro Omizzolo per Specola Vaticana. Il coordinamento è affidato a Don Matteo Galaverni del Centro Diocesano di Studi Storici.

Il restauro della lapide casa Secchi – Lions Club Reggio Emilia Host Città del Tricolore

Il Lions Club Reggio Emilia Host Città del Tricolore ha finanziato il restauro della lapide commemorativa della casa natale di Angelo Secchi posta in via Porta Brennone n. 12 e l’acquisto di una moderna centralina meteorologica da collocare presso i Musei Civici.

Restauro e recupero osservatorio di Angelo Secchi presso i Musei civici

Nel più ampio programma di ristrutturazione del Palazzo dei Musei si  intende restaurare e rendere agibile il percorso che porta all’osservatorio meteorologico di Angelo Secchi, e  al contempo ripristinare l’altana e gli strumenti scientifici tutt’ora esistenti.

Un libro

A gennaio è in uscita il libro “Grandi reggiani sul sentiero della scienza” che raccoglie i contributi delle conferenze che si sono svolte nella Biblioteca dei Frati  Cappuccini su Angelo Secchi, Paolo Ruffini, Giovan Battista Venturi, Lazzaro Spallanzani e Leopoldo Nobili

 

Meteorologia e osservatori provinciali. Il ruolo dell’Istituto Secchi

Uno degli obiettivi del progetto di valorizzazione dell’operato di Angelo Secchi è anche la ricostruzione storico-didattica dell’ Osservatorio di Reggio posto presso il Palazzo dei Musei, con ripristino della strumentazione meteo attualmente in deposito all’Istituto Secchi. Tecnicamente ciò comporterà la risistemazione dell’anemometro e anemografo della terrazza con collocazione delle pali rotanti a tazza collegati via cavo al misuratore digitale della velocità del vento posto al piano sottostante la terrazza, chiamata stanza dell’Osservatorio ai Musei. In quest’ultima saranno posti gli strumenti storici, insieme alla centralina meteo automatica moderna digitale per tutte le altre funzioni meteo. Questa centralina sarà il cuore dell’Osservatorio ristrutturato e funzionante. In sostanza il vero Osservatorio Meteo di Reggio tornerà in funzione dopo cinquantanni collegandosi al progetto di una rete meteo provinciale con lo scopo di produrre dati per usi socio-economici. Il completamento della rete, a funzione sociale e gratuita, è a basso costo e sarà attuabile mediante stazioni meteo locali provinciali. Il progetto nascerà dalla sinergia tra Reggio Emilia meteo e l’A.R.A. di Castelnuovo Sotto, che potranno attivare in tal modo almeno venti stazioni parallele, coprendo l’intero territorio provinciale, dalla Bassa alla Montagna. Capogruppo della rete provinciale sarà l’Istituto geometri Secchi, che avrà anche la funzione di moderno e ufficiale referente dell’Osservatorio meteo di Reggio, ricostruendo in chiave moderna ruolo e compiti dell’antico Osservatorio. Il Secchi costituisce l’istituto ideale per gestire l’osservatorio e la raccolta dati, anche ai fini di studi di microclimatologia (bacino del Crostolo), installazione di siti produttivi, studi climatici territoriali.

La riattivazione dell’Osservatorio avrà inoltre l’obiettivo di sviluppare una rete con gli Osservatori meteo ufficiali delle altre città della Regione oltre che a verificare possibili integrazioni con l’analisi dei dati meteo degli altri centri esistenti in città (Reggioemiliameteo, ARPA, UNIMORE, Zanelli, ecc.)

 

Convegno nazionale storico scientifico maggio 2018 a cura di BUS74 e premio Secchi

Un importante convegno scientifico  al quale si lavora da oltre un anno è in programma, a cura di BUS74, nel mese di maggio 2018. Saranno due giorni in cui illustri studiosi, docenti universitari e ricercatori INAF offriranno il loro contributo alla valorizzazione della figura e dell’opera dello scienziato reggiano, al contesto socio-culturale nel quale si formò e visse e alle nuove frontiere delle ricerca in ambito astrofisico. La Deputazione di Storia Patria per le Antiche Provincie Modenesi – Sezione di Reggio Emilia e la Società Reggiana di Studi Storici in tal senso hanno proposto due focus in cui riflettere. Nella prima giornata verrà trattata la presenza dei Gesuiti a Reggio Emilia, la loro attività educativa, l’organizzazione degli studi e il loro apporto alla formazione di Secchi; l’ambiente politico, culturale, ecclesiale ed artistico reggiano del primo quarantennio del sec. XIX. La seconda giornata invece verterà principalmente su argomenti scientifici: partendo dagli studi di Angelo Secchi, verranno presentate da docenti universitari e ricercatori INAF le attuali frontiere della ricerca in ambito astrofisico, cosmologico, meteorologico. Il Convegno costituirà anche un corso di aggiornamento per insegnanti.

Nel corso del convegno avrà luogo l’assegnazione del premio Secchi rivolto alla scuola secondaria di secondo grado.

 

Mostra dedicata ad Angelo Secchi. Autunno 2018

Nell’autunno 2018 a Reggio Emilia si svolgerà la prima mostra dedicata ad Angelo Secchi. L’esposizione, ospitata al terzo piano dei Musei in connessione con l’accesso all’Osservatorio, si articolerà in quattro sezioni : la prima sarà dedicata ad Angelo Secchi e ai rapporti con Reggio (la casa natale, i primi studi presso i gesuiti in Palazzo San Giorgio, lo zio Giampietro Secchi, i rapporti con don Gaetano Chierici, il progetto del monumento a Secchi…). La seconda ad Angelo Secchi come astronomo e astrofisico (gli studi sul sole, la classificazione delle stelle in base allo spettro, la sua attività presso l’osservatorio del Collegio romano, i rapporti con gli scienziati del suo tempo e gli altri osservatori astronomici). La spettroscopia stellare, la classificazione delle stelle oggi, la conoscenza del sole oggi, l’esplorazione del cosmo all’epoca di Secchi e oggi. La terza a Secchi e la meteorologia (il meteografo, le serie dei dati meteorologici, l’impegno per la rete delle stazioni meteorologiche e la trasmissione dei dati, ecc.). La quarta a Secchi e le misure: la base trigonometrica della via Appia, il primo meridiano d’Italia, la partecipazione alla commissione per il metro campione, il disco di Secchi.

Parallelamente alla mostra saranno realizzati percorsi didattici per la scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado incentrati il primo Occhio, Luce, Colore sulla complessità del colore nei suoi diversi aspetti fisici, chimici e percezione del colore e il secondo Tutti i colori delle stelle sulla figura di Secchi considerata in relazione alla molteplicità degli ambiti di ricerca: astronomia, meteorologia, misure.

 

Progetti didattici (Osservatori provinciali, Centro Studi Lazzaro Spallanzani, Istituto Secchi)

L’attività didattica degli Osservatori provinciali sarà incrementata con l’organizzazione di un corso di aggiornamento per insegnanti (scuola media e media superiore): un ciclo di sei seminari centrati sull’astronomia e la meteorologia, con attestato di frequenza del Provveditorato agli studi e crediti formativi per gli insegnanti.

Il Centro Studi Lazzaro Spallanzani promuoverà la conoscenza della figura di padre Angelo Secchi sul territorio di Scandiano, con proposte rivolte alle scuole, momenti di aggiornamento per i docenti, e con l’Università del Tempo libero; soggetti ai quali il Centro Studi è legato da un consolidato rapporto di collaborazione. Parte delle attività vedranno la collaborazione del vicino Osservatorio astronomico di Iano.

Nell’ambito delle manifestazioni relative alle celebrazioni del Bicentenario di Angelo Secchi, l’Istituto di Reggio Emilia che porta attualmente il suo nome avrà un ruolo cardine per quanto riguarda la diffusione della conoscenza della figura di questo eminente studioso reggiano. L’attenzione per la divulgazione e l’importanza assegnata alla diffusione della cultura scientifica che hanno sempre improntato la ricerca di Angelo Secchi, sarà sviluppata attraverso un progetto che valorizzi la divulgazione e la promozione di quegli aspetti del sapere, che hanno rappresentato il campo di indagine prediletto dello scienziato.

 

Premio Secchi

Il Comitato organizzatore per il bicentenario della nascita di Angelo Secchi istituisce un Premio Angelo Secchi rivolto a studenti e/o classi delle scuole superiori. Sono identificabili, inerenti al Premio, alcuni argomenti come le stelle, il sole, la luna, pianeti e satelliti, asteroidi, sistema solare in genere; il disco di Secchi per l’analisi della trasparenza delle acque la meteorologia; opere documentarie diverse (film, video, sculture, ritratti…) e altri argomenti collegato al nome e all’opera di Secchi. Le ricerche dovranno comprendere una parte teorica ed una sperimentale collegata. Il premio sarà articolato in due sezioni: la prima un progetto tradizionale con presentazione con materiale cartaceo, la seconda un progetto multimediale con presentazione del progetto attraverso un video. Ai vincitori saranno assegnati buoni libro e una targa.

 

Biblioteca Panizzi

La Biblioteca Panizzi svolgerà un censimento e uno studio delle opere possedute relative ad Angelo Secchi, utilizzabili inoltre per le attività espositive e didattiche. Successivamente sarà attivato un progetto di digitalizzazione e inserimento all’interno della BDR (Biblioteca Digitale Reggiana) sul sito della Biblioteca Panizzi.

 

www.municipio.re.it

 

La vita culturale di Reggio nei secoli XVIII e XIX. Una  antica amicizia legò l’astronomo Angelo Secchi e il paletnologo Gaetano Chierici

Un manipolo di ecclesiastici scienziati caratterizzò la vita culturale di Reggio nei secoli XVIII e XIX: il naturalista Lazzaro Spallanzani e il fisico Giovanni Battista Venturi, il biologo Bonaventura Corti e l’archeologo Giampietro Secchi, il matematico Nicolò Vergalli fino a Ignazio Natalini, pioniere della fotografia. A questa illustre compagnia partecipano con pieno diritto l’astronomo Angelo Secchi (1818 – 1878) e il paletnologo Gaetano Chierici (1819 – 1886), uniti da un’antica amicizia. Pressoché coetanei, erano cresciuti all’ombra dello stesso campanile, quello di S. Zenone, essendo nati in via di Porta Brennone (il Secchi) e in via della Missione, oggi A. Chierici (il Chierici). Compagni di giochi, erano stati entrambi iscritti al collegio dei Gesuiti, dal quale però Nicolò Chierici avrebbe ben presto ritirato il figlio Gaetano dopo una punizione giudicata ingiusta. Entrambi entrarono in Seminario e furono ordinati sacerdoti, Secchi nella Compagnia di Gesù, Chierici nel clero diocesano. Pur avendo ricevuto entrambi una solida formazione umanistica, senza rinnegarla e anzi praticandola per tutta la vita, si avviarono verso studi scientifici, approdando all’astronomia e alla fisica Angelo Secchi, alla paletnologia, la “novissima scienza” che indagava le più antiche culture umane, Gaetano Chierici. Lo studio dell’antichità continuò comunque ad appassionare entrambi, non soltanto Chierici, nelle vesti di fondatore dell’archeologia reggiana e del Museo di Storia Patria, ma anche Secchi, direttore dell’Osservatorio del Collegio Romano, il cui primo e più importante “passatempo” fu la pratica dell’archeologia. Ad essa lo sospingeva la vicinanza dello zio, padre Giampietro Secchi, anche lui gesuita, archeologo e direttore del Museo Kircheriano a Roma, cui lo stesso Chierici si rivolse in almeno un’occasione per riceverne consulenze. Fu diverso l’atteggiamento nei confronti del potere temporale del Pontefice romano, che Chierici sperò potesse concludersi con una spontanea rinuncia da parte di Pio IX, mentre Secchi lo difese con forte attaccamento alla Compagnia di Gesù e al suo mandato. I loro destini si sarebbero ricongiunti dopo la morte: il 26 maggio del 1884 veniva intitolato ad Angelo Secchi quel Regio Istituto Tecnico, con tanto di Osservatorio meteorologico, che occupava i locali sovrastanti il Museo di Storia Patria, qualche tempo dopo ribattezzato Museo Gaetano Chierici di Paletnologia.