È stato un Natale amaro per i circa 7 mila addetti modenesi dell’edilizia occupati nelle imprese aderenti a Confindustria. Il loro contratto nazionale di lavoro, infatti, è scaduto da 18 mesi e non ci sono segnali che indichino un rinnovo in tempi brevi.

«Pur apprezzando alcune timide aperture da parte dell’Ance (associazione delle imprese edili aderenti a Confindustria), le distanze su sanità integrativa, messa in sicurezza degli enti bilaterali, maggiori tutele per gli impiegati, previdenza complementare e soprattutto sul salario risultano ancora molto significative rispetto alla piattaforma presentata – dichiara il segretario generale della Filca Cisl Emilia Centrale Remo Perboni ricordando che, a livello nazionale, la trattativa interessa un milione e mezzo di addetti – Se alle posizioni di chiusura dell’Ance aggiungiamo anche la mancata volontà al confronto espressa dalle associazioni artigiane, non possiamo che confermare il giudizio negativo sugli atteggiamenti delle nostre controparti, che continuano a non raccogliere la sfida principale che noi del sindacato abbiamo lanciato: mettere il rinnovo del contratto, la strumentazione bilaterale, la valorizzazione delle professionalità al servizio di una ripresa di qualità del nostro settore basata – conclude il segretario degli edili Cisl di Modena e Reggio Emilia – su regolarità, innovazione e giusti riconoscimenti salariali».