L’intervista del direttore dell’Agenzia delle Entrate che prevede il superamento della presentazione della dichiarazione dei redditi entro i prossimi 5 anni, è l’ennesima dichiarazione sulla semplificazione fiscale.
Stessi proponimenti erano stati affermati anche alla nascita del 730 precompilato, che secondo l’allora Governo avrebbe dovuto consentire un fisco semplificato, di facile accesso e senza particolari complessità da affrontare da parte dei cittadini.
Purtroppo questi anni ci hanno insegnato che sono più di 17,5 milioni le persone che devono rivolgersi annualmente ai Caf per la loro dichiarazione dei redditi, contro i 19 milioni di Modelli 730 complessivamente presentati al Fisco italiano nel 2017.
Da sempre la Cgil ed i Caf della Cgil sostengono che occorra un accesso più “amichevole” alla denuncia dei redditi per adempiere ai propri doveri e per esercitare i propri diritti.
Il 730 precompilato non è però sembrato in grado di corrispondere agli obiettivi che erano stati dichiarati alla sua nascita, e non vorremmo che lo stesso intendimento di non fare più materialmente la denuncia dei redditi, avesse la stessa sorte ed insuccesso.
Inoltre deve essere ben chiarito sia l’impatto sui conti pubblici di questa scelta, che l’esigenza che tutto questo non ampli ulteriormente l’evasione fiscale già enorme nel nostro paese.
E’ anche da chiarire, come i cittadini, in assenza di presentazione del Mod730, potranno continuare a potere esercitare i loro diritti nelle detrazioni e nelle deduzioni, meccanismo che consente a chi ne ha diritto di avere riconosciuto il beneficio corrispondente.
Oppure c’è chi pensa che la semplificazione passi attraverso la cancellazione o la sensibile riduzione di detrazioni e deduzioni, quindi con minori benefici per le persone?