La signora Dina Serafini, titolare del negozio “La Perla d’Oriente” in via Torre 3 dal 1958, ha ricevuto dalle mani del sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli la Targa di “Bottega Storica” entrando così nel prestigioso albo delle attività riconosciute tali dalla legge regionale. La consegna è avvenuta nell’attività della signora, nel cuore del centro storico, questa mattina, giovedì 9 novembre 2017.

“Da quasi sessantanni – recita la motivazione – è il punto di riferimento per coloro che intendono acquistare gioelli di bigiotteria creati a mano, personalizzati, su misura o finiti. Questo negozio, nel cuore di Modena, è gestito dalla signora Dina Serafini dal 1958 anno della sua inaugurazione e conserva la vetrina e gli arredi originali”.

Nel complimentarsi con la signora Serafini, il sindaco Muzzarelli le ha anticipato un prossimo invito per ringraziarla pubblicamente, insieme con il Comandante dei Vigili del Fuoco, della generosità manifestata verso il Corpo e verso la città tutta con le sue recenti donazioni. “La forza della nostra Modena – ha detto il sindaco – sta nei cittadini, nella capacità di ciascuno di sentirsi parte importante e attiva di qualcosa di più grande, la comunità. Da lì viene l’impegno e la solidarietà che ci contraddistinguono, insieme con la capacità, il saper fare, l’eccellenza nel lavoro. Questa è l’anima di Modena e dei modenesi”.

Il Comune ha istituito l’Albo delle botteghe storiche e dei mercati storici nel 2008 a seguito della Legge Regionale n. 5 del 10/3/2008 “Promozione e valorizzazione delle botteghe storiche dell’Emilia Romagna”. Sono iscritte all’Albo attività commerciali e artigianali che si svolgono da almeno 50 anni (25 per le “osterie”), nello stesso locale, anche se con denominazioni, insegne, gestioni o proprietà diverse, e hanno nei locali o negli arredi elementi di particolare interesse storico, artistico, architettonico e ambientale o comunque sono particolarmente significative per la tradizione e la cultura della città. Le Botteghe e i Mercati storici, ai fini della loro pubblica identificazione, hanno uno specifico marchio distintivo, approvato dalla Regione Emilia-Romagna, che comprova e palesa l’appartenenza all’Albo.