Dopo il successo della ”Italian Gang” capitanata da Franco Ambrosetti, che ha illuminato il palco del Teatro Dadà di Castelfranco, proseguono gli appuntamenti con il Modena Jazz Festival, organizzato dall”associazione Amici del Jazz, in collaborazione con il Bologna Jazz Festival e con il sostegno del Comune di Modena e della Regione Emilia Romagna.

Gli appassionati potranno festeggiare San Martino allo Smallet Jazz Club, nell’accogliente cornice della Bocciofila Modenese di viale Verdi 101, in occasione della festa di San Martino per un concerto che vedrà impegnato un quintetto di artisti provenienti dalla città che più di tutte è legata alla musica Jazz: New York.

Il quintetto Smalls Live All Stars è composto da musicisti che portano in giro per il mondo le sonorità del jazz newyorkese, in particolare quelle provenienti dallo Smalls, locale tra i più conosciuti e frequentati della città statunitense.

Smalls Jazz Club è stato fondato nel 1993, in uno scantinato nel cuore del Greenwich Village, da un ex sommergibilista, Mitchell “Mitch” Borden. La sua atmosfera era in contrapposizione con i più famosi club newyorkesi, compreso il vicino Village Vanguard; negli anni ’90 infatti, lo Smalls si è guadagnato la reputazione di ”fucina dei nuovi talenti jazz di New York”. L’atmosfera era giovane e bohémienne e in quel periodo il locale era frequentato da musicisti come Ehud Asherie, Ari Hoenig, Kurt Rosenwinkel, Avishai Cohen, Guillermo Klein, Noah Becker, Omer Avital, Mark Turner, Zaid Nasser, Avishai Cohen, Michael Weiss, Sacha Perry, Jason Lindner, e Tommy Turrentine. Il pianista di casa era Frank Hewitt. L’aumentare delle difficoltà finanziarie, provocate dalla crisi di presenze post-11 settembre, costrinse Borden a chiudere nel 2003.

I concerti di Smalls si trasferirono così in una sala da biliardo lì accanto, il Fat Cat Club. Dopo una parentesi dedicata alla musica brasiliana, lo Smalls venne riaperto da Borden e dai suoi collaboratori – i musicisti Michael ”Spike” Wilner e Lee Kostrinsky – all’inizio del 2006. Molto frequentato dai giovani, il club è diventato un punto di riferimento per il jazz targato NY.

Tutti i concerti sono trasmessi in diretta sul sito del club e sono disponibili in replay per gli abbonati, i cui contributi supportano non solo il club ma anche i musicisti. Il nuovo club ha ospitato artisti come Bruce Barth, Seamus Blake, Peter Bernstein, Jimmy Cobb, Steve Davis, Kevin Hays, Ethan Iverson, Jazz Incorporated (Jeremy Pelt, Anthony Wonsey, Louis Hayes), David Kikoski, Bill Mobley, Tim Ries, Jim Rotondi e Neal Smith. Johnny O’Neal, che avremo la possibilità di ascoltare nuovamente al Modena Jazz Festival il 21 dicembre prossimo, è oggi il pianista residente allo Smalls.