Ammontano a 132 mila euro le risorse aggiuntive destinate a finanziare contributi per i proprietari di alloggi sfitti che decidono di affittare a canoni calmierati attraverso l’Agenzia Casa del Comune di Modena e per i piccoli proprietari che intendono rinegoziare al ribasso i canoni attraverso le associazioni dei proprietari e degli inquilini.

Tali risorse provengono dai 600 mila euro stanziati nel Bilancio 2017 per “Modena per l’affitto”, il bando rivolto a nuclei familiari in difficoltà nel pagamento dei canoni di locazione che ha consentito di aiutare 365 famiglie. Come annunciato dall’assessora al Welfare Giuliana Urbelli, esaurita la graduatoria di quel bando, i fondi sono stati reindirizzati verso le rinegoziazioni, uno strumento a sostegno dell’abitare che ha già consentito di aiutare 243 famiglie in difficoltà a conservare il proprio appartamento, preoccupandosi al contempo anche di altrettanti piccoli proprietari per i quali la locazione è spesso una fonte di reddito indispensabile.

Dal 2015 a ottobre 2017 sono stati 94 i contratti rinegoziati a canoni calmierati nell’ambito dell’Agenzia Casa del Comune di Modena (che complessivamente dispone di circa 450 alloggi) ed è stato pubblicato un nuovo avviso per il reperimento di ulteriori alloggi da sublocare a famiglie non in grado di sostenere canoni di mercato.

Attraverso Agenzia Casa, il Comune, che assume direttamente in locazione gli immobili e poi ne concede l’uso a prezzi calmierati, garantisce ai proprietari particolari benefici: la garanzia del pagamento del canone, aliquote Imu e Tasi agevolate, pagamento delle spese condominiali in caso di inadempienza dell’assegnatario, verifica sulla corretta conduzione dell’alloggio, riconsegna dell’immobile allo scadere del contratto e il ripristino di eventuali danni.

Inoltre, i proprietari di alloggi sfitti, o con contratti di locazione in essere, che accettano di sottoscrivere un contratto a canone calmierato con Agenzia Casa potranno fruire dell’erogazione di un contributo mensile per i primi tre anni per un importo totale fino a 5.400 euro.

Parimenti, dal 2015 a ottobre 2017 sono state 149 le rinegoziazioni dei contratti di locazione al ribasso operate con il supporto delle organizzazioni dei proprietari e degli inquilini con le quali a febbraio l’Amministrazione comunale ha firmato una nuova convenzione e di conseguenza pubblicato un nuovo avviso pubblico per l’erogazione di contributi.

In quest’ambito, le rinegoziazioni nel dettaglio, sono state 68 nel 2015, 22 nel 2016 e già 59 nell’anno in corso. I proprietari che accettano di rinegoziare al ribasso i contratti di locazione avvalendosi del supporto delle organizzazioni degli inquilini e di quelle della proprietà, anche in questo caso possono fruire di un contributo per i primi tre anni pari a un bonus calcolato in base alla differenza tra nuovo canone rinegoziato e ultimo canone corrisposto, per un importo totale fino a 5.400 euro, esenti dalle imposte. Il bonus è erogato dal Comune direttamente ai proprietari per il 65 per cento alla stipula del nuovo contratto rinegoziato e per il rimanente 35 per cento a inizio del quarto anno di validità del contratto. Per rinegoziare i contratti, inquilini e proprietari si devono rivolgere all’associazione di appartenenza che si occupa di promuovere l’accordo, assistere le parti e sottoscrivere il nuovo contratto.

Per fare un esempio, grazie al contributo mensile di 72 euro assegnato al proprietario, una famiglia ha avuto mediamente un ribasso del canone di 120 euro trovandosi a pagare un affitto di 380 euro a fronte dei 500 euro pagati prima della rinegoziazione. Da parte sua, il proprietario dopo la rinegoziazione ha realizzato un importo medio, determinato dal canone e contributo, di 452 euro contro i 500 euro realizzati prima.