Infocamere ha rilasciato i dati relativi al terzo trimestre del 2017: dall’elaborazione del Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena risulta positivo il saldo tra imprese iscritte e cessate non d’ufficio nella provincia: risultano infatti 792 imprese iscritte e 627 imprese cessate non d’ufficio, con una differenza di 165 imprese in più, pari ad un tasso di sviluppo dello 0,22%. Da un punto di vista economico pertanto le imprese sono in aumento nella provincia.

Dal punto di vista amministrativo invece le imprese risultano pressoché stabili nel trimestre; infatti continua, come nel trimestre precedente, l’attività di miglioramento dei dati inseriti nel Registro delle Imprese da parte della Camera di Commercio di Modena, cancellando d’ufficio le posizioni non più operanti ma ancora presenti in quanto non estinte dai titolari. Le cancellazioni totali divengono così 818, formando un saldo negativo di 26 imprese rispetto alle iscrizioni. Le imprese registrate rimangono così praticamente invariate rispetto al trimestre precedente, arrivando a 73.798 al 30/09/2017.

Anche a causa dell’aggiustamento amministrativo operato nel 2017, la variazione tendenziale delle imprese registrate nei primi nove mesi del 2017 vede una diminuzione dell’1,4% in provincia di Modena; in Emilia-Romagna la diminuzione si ferma allo 0,9%, mentre il totale Italia presenta un lieve incremento (+0,3%).

Per ciò che riguarda le diverse tipologie, le imprese straniere registrate continuano nella loro crescita, mostrando un incremento tendenziale pari a +3,0%, in lieve aumento risultano quelle femminili (+0,4%), mentre sono in diminuzione ormai da tempo le imprese artigiane (-1,1%) e ancor di più le aziende guidate da giovani (-4,2%).

Le imprese attive seguono l’andamento di quelle registrate e al 30 settembre risultano 65.383, con una diminuzione tendenziale pari al -1,6%. La suddivisione per forma giuridica mostra il calo maggiore fra le società di persone (-2,5%), seguite dalle società di capitali (-2,4%), che per il primo anno mostrano un decremento marcato dovuto probabilmente alle maggiori cancellazioni d’ufficio, stessa variazione per le imprese individuali (-0,9%) e le ‘altre forme giuridiche’ (-0,9%), anch’esse in calo per la prima volta dopo diversi periodi positivi.

Infine, pure il raffronto tendenziale del numero di imprese attive per macrosettori di attività risente dello scarto effettuato nel Registro, quindi le imprese manifatturiere calano addirittura del 4,4%, seguite dall’agricoltura (-2,2%) e dalle costruzioni (-1,5%), mentre i servizi rilevano diminuzioni più contenute (-0,7%).

All’interno dell’industria manifatturiera solamente le imprese della ‘stampa e supporti registrati’ mostrano un saldo positivo (+1,2%), mentre subiscono grossi cali le imprese del  tessile-abbigliamento (-8,9%), della ceramica (-7,3%) e della fabbricazione di mezzi di trasporto (-7,2%).

L’andamento migliore dei servizi è rafforzato da alcuni settori positivi, come l’istruzione privata (+7,9%), le attività di ‘noleggio e di supporto alle imprese’ (+2,5%), e le ‘attività professionali, scientifiche e tecniche’ (+0,6%). Calano invece le attività immobiliari (-2,1%), la sanità e assistenza sociale (-1,7%) e il commercio (-1,5%). Stabili i servizi di alloggio e ristorazione, che sono invece decollati a livello nazionale.