Un docente dell’università di Bologna è stato condannato dalla Corte dei conti regionale al risarcimento di un danno erariale di circa 126mila euro in favore dell’Ateneo, per attività libero-professionale in situazione di incompatibilità e senza autorizzazione. Al professore di Ingegneria, 49 anni, portato a giudizio per il ‘doppio lavoro’, la Procura contabile contestava i compensi percepiti tra maggio 2013, quando aprì una partita Iva e iniziò ad occuparsi di valutazioni di progetti e consulenze per soggetti pubblici o privati e in procedimenti giudiziari, e il 2015.

(Ansa)