Si è tenuto, questa mattina, il convegno “L’ascensore è libertà”, presso la “Sala 20 maggio 2012”, Viale della Fiera a Bologna, promosso dall’Auser Emilia Romagna – associazione solidale di volontariato e promozione sociale – finalizzata a migliorare la qualità della vita, in ogni sua fase, in particolare delle persone anziane e fragili e, con questa specifica campagna, rivolta a garantire la mobilità delle persone anziane (e non solo).
Il dibattito è iniziato con i saluti istituzionali di Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia-Romagna e Davide Conte per l’Anci Emilia-Romagna. Dopo le relazioni di Gianluigi Bovini, demografo, Stefania Irti, ingegnera, Marialia Lunardelli, geriatra, David Pierinelli, ASPPI (Associazione sindacale piccoli proprietari immobiliari) e Claudia Ceccacci, sociologa, sono intervenuti rappresentanti, a livello provinciale o regionale, di Acer, Spi Cgil, Cna, Sunia, Legacoop. Prima delle conclusioni di Lella Brambilla, Presidenza Auser Nazionale, ha preso la parola Luigi Giove, segretario generale Cgil ER, che ha ribadito grande condivisione e sostegno alla campagna promossa dall’Auser Emilia Romagna, rappresentata da Fausto Viviani, presidente Auser ER, e Magda Babini, vice presidente Auser ER.
L’Auser Emilia Romagna ha lanciato lo scorso 3 luglio la campagna “L’ascensore è libertà”; in questi tre mesi si sono registrate numerose manifestazioni di interesse e attenzione, da parte di diversi interlocutori – sia istituzionali, che sociali e economici – presenti, in buona parte, al convegno tenutosi oggi in Regione.
La campagna ha come sottotitolo: “La casa non è una prigione” e grazie a tutte le 12 Auser territoriali presenti in Emilia Romagna si sono già avviate iniziative di promozione e sensibilizzazione della popolazione su un tema poco conosciuto e molto sottovalutato, così come vi sono state richieste di apertura di tavoli istituzionali a livello locale, ecc.
Dai dati del censimento 2011 risulta che il 69% degli edifici con più di tre piani in ER, ma anche in Italia, è privo di ascensori: in termini assoluti si tratta di 60.465 edifici. A questi possiamo sommare i 230.796 palazzi a 3 piani senza ascensore, per un totale di 291.000 edifici.
Dalla conoscenza di questi dati, e dall’esperienza quotidiana dei volontari Auser, è nata l’idea di Auser Emilia Romagna, con le 12 strutture territoriali, di lanciare una campagna di sensibilizzazione in tutta la regione dal titolo “L’ascensore è libertà”.

Obiettivo delle Auser dell’Emilia Romagna è, in primo luogo – spiega una nota – trasformare un problema di difficoltà motoria (temporanea o cronica) da problema individuale a coscienza e soluzione collettiva che interroga le parti sociali, economiche e politiche. Ogni soggetto  – istituzione, associazione o ente – dovrebbe affrontare la questione “dotazione di ascensori” per le proprie specifiche competenze, non trascurando la manutenzione e la messa a norma degli impianti esistenti.
Riteniamo che questo sia doveroso verso le persone che hanno difficoltà a muoversi, ma evidenziamo anche l’aspetto di prevenzione: l’ascensore è utile per tutti, a prescindere da età e condizione, è l’anello di connessione tra la propria casa e il territorio.

Noi proponiamo di affrontare il tema in modo preventivo, collettivo, senza lasciare le persone sole ad affrontare la difficoltà quando capita e si rimane prigionieri in casa propria. Accesa l’attenzione sul tema, è necessario vi sia anche un aggiornamento delle normative in materia che favoriscano la dotazione di impianti per la mobilità verticale nelle case.
Una buona notizia ci viene dalla Camera  dei Deputati con un OdG accolto dal Governo, prima firmataria l’On Patrizia Maestri presentato il 3 ottobre scorso. Il testo dell’OdG, dopo aver richiamato la nostra campagna, cita testualmente: “impegna il Governo ad assicurare l’effettivo perseguimento delle finalità del provvedimento in esame facendosi promotore, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, del rifinanziamento del “Fondo speciale per l’eliminazione e il superamento delle barriere architettoniche negli edifici privati”.
Ci sono poi aspetti di natura economica: il costo iniziale dell’investimento, le detrazioni fiscali. Fino al 31 dicembre 2017, le detrazioni fiscali delle spese sostenute per l’installazione di ascensori e impianti assimilati, sono il 50% del costo fino ad un tetto di 96.000 euro. Sarebbe importante che le detrazioni venissero rese strutturali e parificate alle detrazioni per le spese sostenute per  l’efficientamento energetico, che sono il 65% del costo.
Vi è inoltre il problema degli incapienti, di coloro che non hanno il denaro per l’investimento iniziale (solitamente le due condizioni si sommano); per questo lanciamo la proposta dell’istituzione di un Fondo pubblico di rotazione per anticipare l’intera quota dell’investimento del singolo proprietario. Tale prestito potrà essere restituito al momento della vendita dell’immobile o quando passa in successione agli eredi. La garanzia del prestito è data dall’immobile stesso che risulta valorizzato dalla presenza dell’ascensore di un importo sicuramente superiore al  costo sostenuto per l’installazione.
Un ruolo importante lo ricoprono i comuni: per favorire la dotazione di ascensori possono prevedere agevolazioni nei costi per i permessi, fare la mappatura degli edifici e una ricognizione di quanto è stato fatto dal 2011 (data dell’ultimo censimento).
Infine la dotazione di ascensori nei condomini esistenti produrrebbe un impatto positivo sul lavoro con la creazione di occupazione regolare, sia nella fase di produzione e installazione che per la successiva manutenzione periodica. Sarebbe anche la realizzazione di una parte del “Patto per il Lavoro” sottoscritto tra  le parti  sociali ed economiche e la Regione Emilia-Romagna nel luglio di due anni fa.
Chiediamo pertanto al Presidente Bonaccini, che nell’appuntamento odierno ha confermato il suo interesse per la nostra campagna, in qualità di presidente della Regione Emilia-Romagna ma anche nel ruolo di Presidente della Conferenza Stato-Regioni, di farsi interprete delle istanze scaturite da questo convegno, affinché gli obiettivi  si possano realizzare, sia in ambito nazionale che attraverso provvedimenti  che in Emilia Romagna favoriscano le installazioni di ascensori.
Le volontarie e i volontari Auser  – conclude la nota  -continueranno e incrementeranno l’attività di accompagnamento delle persone, anche attraverso la dotazione di ausili, per superare la barriera delle scale finalizzando ad essi una parte delle donazioni dei cittadini anche attraverso il 5×1000.