“Si narra di un Comune assente in Zona stazione. Conosco, in vero, una realtà opposta, cioè quella di un Comune e di istituzioni presenti in questo quartiere in maniera assidua, senza pari in altre parti della città per livello del dettaglio e impiego di risorse umane” afferma il vicesindaco e assessore al Welfare, Matteo Sassi -.

“Comprendo le preoccupazioni. E dato che apprezzo la concretezza, credo sia il caso di fornire l’Agenda presente e futura dell’impegno dell’Amministrazione comunale, e non solo, nel quadrante compreso fra via Sani, via Eritrea, via Turri e viale 4 Novembre. Perché di Zona stazione c’è chi si occupa e opera, in Zona stazione c’è chi vive e lavora, e queste categorie vanno distinte da chi di questa Zona parla soltanto.

 

– L’Agenda di oggi. Sul tema sicurezza e ordine pubblico, non vi è un solo mese in cui le istituzioni non si riuniscano per definire azioni concrete nell’interesse del quartiere e dei suoi abitanti.

Nel quotidiano la nostra Polizia municipale è costantemente attiva nelle strade a ridosso della stazione storica e sta portando avanti una verifica capillare, palazzo per palazzo, scala per scala, interno per interno, delle effettive residenze e di quelle fittizie, cioè quelle di chi è a tutti gli effetti irreperibile, al fine di cancellare queste ultime e contrastare quindi situazioni di irregolarità: ad oggi abbiamo 146 appartamenti controllati, 447 persone residenti interessate dal controllo, 60 soggetti segnalati per cancellazione di residenza, 30 soggetti oggetto di verifiche ulteriori. E’ un piano di lavoro che, dopo la Zona stazione, si estenderà ad altre aree della città, costituendo una stretta sul fronte degli abusi e dell’illegalità. Questa azione della Polizia municipale comporta riflessi positivi anche sulla sicurezza complessiva dei luoghi. E’ poi nei progetti di medio-lungo periodo dell’Amministrazione il trasferimento dello stesso Comando dei Vigili nella stessa Zona stazione.

D’altro canto è sul fronte socio-educativo e della riqualificazione dei luoghi pubblici che il Comune è altrettanto impegnato, con un’agenda che comprende e armonizza in un’unica strategia azioni realizzate e azioni programmate a breve termine, con il lavoro di diversi assessori e servizi.

Qualche giorno fa, erano riuniti nel mio ufficio gli amministratori di condominio di via Turri, Iren e gli operatori del Polo Est dei Servizi sociali per contribuire a risolvere problemi spinosi che hanno a che fare coi bilanci di condominio. Percorso analogo si fece in anni recenti, per giungere alla soluzione del tema dei debiti condominiali per le utenze centralizzate gas-acqua. Credo sia un esempio della forte prossimità dell’Amministrazione e degli altri attori ai problemi, alla fragilità oggettiva del quartiere.

Non ci sfuggono, e anzi le conosciamo bene e puntiamo su di esse, le risorse presenti nel quartiere.

In Zona stazione abbiamo una rilevante presenza di servizi e agenzie pubblici: il Polo dei servizi sociali in via Vecchi (serve un’area ben più vasta e complessivamente ha in carico un migliaio di famiglie), la sede di Polizia municipale in via Turri, il lavoro di Officina educativa, lo Spazio civico di via Turri 27 aperto a diverse associazioni e sede del consolidato progetto di Mediazione dei conflitti; in piazza Domenica Secchi, risultato di una riqualificazione urbana di rilevo in anni recenti, c’è il punto di aggregazione e ristoro; in via Paradisi il campo per il Calcetto è ora gestito da una società sportiva che ogni pomeriggio consente ai ragazzini di usare gratuitamente l’impianto con allenatori e adulti competenti; altri spazi pubblici di creatività, aggregazione e ascolto sono in viale 4 Novembre. Non ultime, fra le azioni più recenti dell’Amministrazione comunale, la riqualificazione di piazzale Marconi e l’introduzione di verde e nuova illuminazione sia in questo luogo sia in alcune strade della zona. Una presenza diffusa e non casuale di luoghi e servizi pubblici, in Zona stazione.

 

– L’Agenda di domani. In via Turri 49 è in avvio il cantiere di riqualificazione e nuova operatività dello spazio pubblico Reggio Est, quale centro sociale mandato avanti da volontariato e cooperative sociali, con progetti interculturali e socio-educativi che coinvolgono gli abitanti.

Qui, entro l’anno, inizia un nuovo progetto di accompagnamento educativo e scolastico rivolto ai bambini delle primarie e ai ragazzi delle secondarie di primo grado residenti in Zona stazione e alle loro famiglie. Il progetto socio-educativo per la fascia 6-14 anni, coordinato dal Servizio sociale del Comune, si aggiunge a quello condotto di Spazio Raga condotto da anni da Officina educativa e rivolto ad adolescenti e giovani.

Allo Spazio civico di via Turri 27, da due anni il Ceis realizza un programma per il recupero e il consumo di generi alimentari, messi a disposizione dalla vicina Coop di via Sani per famiglie in stato di bisogno. Le stesse famiglie che beneficiano degli aiuti, in una logica di reciprocità, si rendono disponibili per azioni di mutuo aiuto, estendendo – si prevede – in un percorso virtuoso l’integrazione e la solidarietà nel quartiere.

E’ necessario proseguire nelle azioni di riqualificazione dei luoghi pubblici, con la partecipazione di chi abita e lavora nel quartiere, perché la rigenerazione urbana deve essere anche sociale e ha necessità di essere partecipata, per concretizzarsi.

Con il lavoro dell’assessora Maramotti, stiamo individuando le risorse per alcuni importanti interventi di riqualificazione, a cominciare da illuminazione e nuova attrattività del parco delle Paulonie.

Vogliamo rilanciare, con un nuovo mandato progettuale e in un’ottica di continuità, il punto di aggregazione e ristoro di piazza Domenica Secchi, connotandolo sempre più quale presidio sociale della Zona in tutto l’arco dell’anno. L’ottica anche in questo caso è quella della progettazione sociale, che si avvale delle risorse umane e valoriali, tutt’altro che assenti nel quartiere. Il discorso vale per il consolidamento dell’Ambulatorio infermieristico, gestito anch’esso da volontari, in via Vecchi, derivato dall’attività sinergica di Polo territoriale dei Servizi sociali e del Ceis.

La mensa per richiedenti asilo in via Eritrea avrà una riduzione degli avventori. Ad oggi vi sono persone che, pur avendo trovato accoglienza in altri comuni della provincia, si rivolgono alla struttura di Reggio Emilia: questo fenomeno è in via di soluzione con l’offerta di pasti nei paesi ospitanti e ciò comporterà appunto una diminuzione di frequentatori del servizio di via Eritrea.

La nostra convinzione e i nostro metodo, così come la nostra presenza nel quartiere della stazione, sono chiari: favorire percorsi educativi e partecipati per costruire scambi e coesione sociale fra persone e comunità, cercando il coinvolgimento anche di coloro che non hanno sino ad ora preso parte attivamente a iniziative promosse dall’Amministrazione comunale. Abbiamo ben presenti i punti di debolezza e quelli di forza, contiamo su analisi sociali e demografiche precise e attendibili. Altrettanto chiari sono per noi due temi. Il primo è che non ci interessano – perché non servono – rappresentazioni parziali della realtà. Il secondo è che quello della stazione è un quartiere residenziale privato, in cui gli alloggi pubblici si contano in pochissime unità, e le problematiche abitative e sociali insorte hanno trovato, ormai storicamente, una fonte originaria e una sponda tenace nelle dinamiche speculative fiorite e prosperate dietro il mercato degli alloggi privati affittati” conclude il vicesindaco e assessore al Welfare.