Il ricordo commosso e indelebile di chi combatté per la libertà, dando un contributo decisivo alla nascita della Repubblica, e di persone vittime della ferocia nazista. Sessanta partigiani e civili rastrellati dalle SS nel settembre 1944 e trucidati nella strage di Ronchidos, a Gaggio Montano, comune dell’appennino bolognese dove questa mattina si è svolta una cerimonia di commemorazione in occasione del 73esimo anniversario dell’eccidio. Con la sindaca di Gaggio Montano, Maria Elisabetta Tanari, Francesco Berti Arnoaldi, per i partigiani di “Giustizia e Libertà”, che in queste zone combatterono nella Resistenza, Giancarla Codrignani e Anna Cocchi, presidente dell’Anpi provinciale, era presente il presidente della Regione, Stefano Bonaccini.  
“La lotta partigiana, la Resistenza, il sacrificio che nelle nostre terre si è consumato per arrivare alla libertà e alla democrazia rappresentano radici che non perdono forza, alimentate da una memoria che è patrimonio comune e condiviso dell’intera collettività regionale e nazionale- afferma il presidente della Regione-. Su questo non possono esserci tentennamenti. Lo ribadisco: non esistono revisioni possibili o versioni presentabili di estremismi o ideologie sconfitte dalla storia e dall’azione di chi allora scelse di stare dalla parte della libertà e della convivenza civile, opponendosi al fascismo e al nazismo. Oggi siamo qui a ricordare chi ci ha lasciato in eredità la vita e la democrazia, chi ci ha lasciato valori che ognuno di noi, istituzioni per prime, deve alimentare ogni minuto ogni giorno. Anche per questo voglio ringraziare tutti coloro che fanno memoria: docenti, istituti storici, associazioni come l’Anpi, che parlano soprattutto agli studenti e che rappresentano l’asse portante di quella rete ancora più vasta che abbiamo voluto sostenere attraverso la legge regionale sulla Memoria del Novecento, attesa da tempo e alla quale- chiude Bonaccini- destiniamo un milione di euro l’anno per progetti rivolti soprattutto ai ragazzi”.

I drammatici fatti ricordati oggi iniziarono la mattina del 28 settembre 1944, quando a Ronchidos in uno scontro a fuoco con i partigiani di Giustizia e Libertà una colonna tedesca subì numerose perdite. Le SS procedettero quindi al rastrellamento di sessanta fra civili e partigiani, vittime poi, il giorno seguente, dell’eccidio nazista, con uccisioni anche il 4 ottobre. I cadaveri furono dati alle fiamme e sepolti in una fossa comune.

A Gaggio Montano è stato anche reso omaggio ai partigiani e alla Resistenza grazie a un luogo dall’alto valore simbolico: nella chiesina di Ronchidos, infatti, il 24 giugno del 1944 si riunì il primo nucleo della Brigata Giustizia e Libertà Montagna, che opererà nella zona di Gaggio Montano, Castel d’Aiano, Lizzano e Porretta, prendendo parte a quasi tutte le battaglie dell’Appennino tosco-emiliano nell’estate del 1944.