I sindacati Inquilini Sunia-Sicet-Uniat di Modena, anche in queste ultime settimane, hanno evidenziato in più sedi istituzionali e politiche, la necessità di riconvocare il Tavolo Provinciale di concertazione delle politiche abitative, in merito ai nuovi criteri di calcolo dei canoni delle case popolari (Erp) previsti dal nuovo Regolamento Provinciale.

Constatiamo che le nostre richieste non sono state inutili e accogliamo con soddisfazione la riapertura del Tavolo per il 28 settembre prossimo.

Anche dopo gli ultimi incontri avvenuti nei mesi di giugno e luglio 2017, e in base alle simulazioni che ci  sono pervenute da parte di Acer, riaffermiamo le preoccupazioni in merito al nuovo Regolamento, che continua ad evidenziare iniquità e a produrre un innalzamento irragionevole dei canoni a livello provinciale di circa il 20% a partire dal 1° ottobre 2017.

Più precisamente, come da tabelle fornite da Acer, su 5.341 alloggi Erp il monte canone mensile provinciale medio attuale è pari a € 742.399.
Con l’introduzione delle novità proposte dal Tavolo Provinciale il monte canone mensile medio simulato diventerebbe pari a € 878.861.

Questo vuol dire che annualmente ci sarebbe un maggior introito di entrate dei canoni Erp, pari a € 1.637.544.
Questi  aumenti sono sconsiderati e fuori dalla logica di calmierare il mercato degli affitti nella filiera dell’abitare.

Ci domandiamo perché nella nostra Provincia si continui a proporre di maggiorare ulteriormente i canoni delle case popolari, nonostante gli importi minimi e i medi siano i più alti della Regione, con un evidente rischio di difformità ingiustificata.
Non ci risulta che le famiglie della provincia di Modena siano più “ricche” rispetto a quelle delle altre città dell’Emilia Romagna.

Un altro punto importante, tutto modenese, su cui riflettere, riguarda il raddoppio del canone sociale che interessa le famiglie economicamente più fragili.
Chiediamo che anche questo aumento non venga applicato.

Ricordiamo che i canoni dal 1° gennaio 2017 hanno già subito una maggiorazione del 5,5% in base all’applicazione della nuova Isee.

Riteniamo inoltre, che tutti questi aumenti proposti al Tavolo, non siano coerenti con una generalizzata diminuzione dei canoni fissata dalla contrattazione territoriale e con le diminuzioni del mercato nel settore della locazione privata.

Alcuni esempi di diminuzione dei canoni:
– il rinnovo dei Patti Territoriali nel 2016, riguardanti gli affitti concordati nei contratti privati, ha prodotto una  diminuzione degli affitti anche del  20%;
– lo strumento della “Rinegoziazione dei Canoni”, sperimentata dal Comune di Modena per sollecitare i proprietari a diminuire i canoni fino a 150 € al mese, in cambio di un contributo del Comune pari a € 5.400;
– anche “l’Agenzia Casa” dei Comuni applica degli sconti sul canone concordato dal 15% al 20%.

Per i  motivi sopra esposti, vi è la necessità di applicare ulteriori correttivi al Regolamento Canoni  proposto dal Tavolo Provinciale, per mantenere in equilibrio l’intero sistema dell’Erp,  in armonia anche con il contesto regionale.

Pertanto, per i Sindacati Inquilini Sunia, Sicet, Uniat è importante, ancora una volta,  ribadire e sottolineare che, il nuovo calcolo dei canoni Erp non deve assolutamente generare alcun aumento del monte canoni e che le iniquità riscontrate devono essere sanate.