Sono stati 75 i ragazzi e le ragazze di origine straniera che quest’estate hanno partecipato al progetto di cultura e lingua italiana “Tra i banchi d’estate”, giunto alla nona edizione e promosso dall’assessorato alla Città Internazionale del Comune di Reggio Emilia in collaborazione con la Fondazione Mondinsieme.

Il corso estivo ha offerto ai ragazzi stranieri tra gli 11 e i 17 anni da poco arrivati in Italia e residenti a Reggio Emilia, l’opportunità di apprendere le basi della conoscenza della lingua italiana, offrendo un primo periodo di avvicinamento all’ambiente scolastico nel loro nuovo contesto sociale. Il corso rappresenta inoltre un aiuto e un’ulteriore opportunità per combattere l’abbandono scolastico dei giovani stranieri, che risulta essere purtroppo ancora abbastanza significativo proprio a causa delle barriere linguistiche e culturali.

Dei 75 partecipanti, 28 sono donne e 47 uomini residenti in città; sono presenti anche 9 ragazzi provenienti dalla provincia (Quattro Castella, Salvaterra, Albinea e Cadelbosco) e 16 ragazzi inseriti in comunità o appartamenti dedicati all’accoglienza minori non accompagnati. Quattro ragazze, infine, si trovavano a Reggio Emilia solo limitatamente al periodo estivo: dopo essersi ricongiunte con uno dei due genitori già residenti e lavoratori a Reggio Emilia, hanno dunque fatto ritorno nei loro Paesi d’origine per proseguirvi il percorso scolastico già intrapreso.

I ragazzi che hanno frequentato il corso sono arrivati da 20 diversi Paesi, tra i quali prevalgono Cina (16 iscritti), Ghana (10 iscritti), Senegal (8 ragazzi), Nigeria e Albania (7 studenti ciascuno). Gli altri studenti provengono invece da Egitto (4), Sri Lanka, Pakistan, Ucraina e Marocco (3 ciascuno), Moldavia (2), Filippine, Tunisia, Gambia, Guinea, Mali, Brasile, Venezuela, Colombia e India (un partecipante per nazionalità).

La diversa provenienza degli studenti ha contribuito a favorire il confronto e l’integrazione  dei ragazzi.

Le attività, ospitate quest’anno dall’istituto “Nobili”, si sono sviluppate nell’arco di 6 settimane tra i mesi di luglio e settembre. Sono state infatti organizzate quattro classi, ognuna delle quali ha affrontato 9 ore frontali settimanali di italiano ‘L2’ e 3 ore di laboratorio per favorire la conoscenza della città e delle sue risorse ricreative, culturali e di pubblica utilità. In totale quindi ogni ragazzo ha avuto l’opportunità di frequentare 72 ore di lezione/laboratori.

Durante le lezioni si è inoltre cercato di orientare i ragazzi rispetto alla scelta dell’indirizzo scolastico da intraprendere (laddove loro stessi o le famiglie ne avevano necessità), nonché alla conoscenza della città, delle risorse e del territorio, riducendo così il rischio di isolamento e di marginalità degli adolescenti stranieri rispetto al resto dei coetanei.

Gli istituti scolastici secondari, verso i quali gli studenti si sono maggiormente orientati ed iscritti, sono stati l’IIS “Nobili” (tecnico e professionale), l’istituto professionale “Filippo Re”, l’istituto “Zanelli” (prevalentemente tecnico), l’istituto “Galvani” (prevalentemente nell’indirizzo socio – sanitario) e un paio di giovani stavano già frequentando anche gli istituti “Scaruffi” e “Motti”.

Alcuni studenti più grandi inoltre si sono iscritti ai corsi serali del “Nobili – Lombardini”,  altri ancora al Cpia alla riapertura di settembre (in particolare quelli ospitati presso le Comunità di Accoglienza) o ancora a qualche corso professionale offerto da Enaip, Ifoa o Ciofs Don Bosco.

A supporto dell’attività didattica sono stati organizzati laboratori di insegnamento trasversale tradotti in una serie di uscite sul territorio per conoscere la città, le sue risorse, i suoi luoghi di aggregazione e i suoi servizi. I ragazzi hanno visitato la biblioteca “Panizzi” e la Fattoria didattica “La Collina”, venendo così a contatto anche con la tradizione agricola, di allevamento ma anche educativa (es. esperienze di pet therapy, di rispetto e cura dell’ambiente…) su cui si fonda anche parte della cultura, tradizione e lavoro a Reggio Emilia. Hanno quindi visitato con piacere ed interesse anche i Musei Civici ed incontrato l’associazione di Protezione civile “Città del Tricolore” con la guida della quale hanno partecipato ad una simulazione antisismica e conosciuto meglio il ruolo della Protezione civile in Italia. Nel corso delle lezioni sono stati condivisi con i ragazzi anche alcuni momenti dedicati all’educazione civica o alla storia d’Italia.

Con circa 360 ore di volontariato complessivo, sono stati 8 i giovani che hanno partecipato come volontari in supporto alle insegnanti del corso: i ragazzi, nell’ambito del progetto “Giovani protagonisti” di Officina educativa, hanno seguito il lavoro dei docenti e affiancato i propri coetanei neo-arrivati, offrendo un contributo importante al percorso. Per tre dei ragazzi volontari non si trattava tuttavia della prima esperienza, avendo partecipato per più edizioni come aiutanti di supporto: due di loro peraltro sono stati ex studenti di “Tra i banchi d’estate” che hanno conseguito anno dopo anno un’ottima padronanza della lingua italiana e risultati scolastici molto buoni.