Anni di violenze, minacce, vessazioni psicologiche, insulti e botte nella maggior parte dei casi compiute davanti ai bambini. L’alcol alla base delle gratuite violenze compiute dall’uomo che, stando ai raccapriccianti contenuti della denuncia, andavano avanti da almeno 5 anni. Gravi e inauditi episodi di violenza per i quali, al termine delle indagini, i Carabinieri della Stazione di Bagnolo in Piano lo hanno denunciato alla Procura reggiana.

La D.ssa Maria Rita Pantani, sostituto titolare dell’inchiesta, condividendo con le risultanze investigative dei carabinieri ha richiesto e ottenuto dal gip del Tribunale di Reggio Emilia, l’applicazione nei confronti dell’uomo dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del 43enne che ieri mattina è stato eseguito dai Carabinieri della Stazione di Bagnolo in Piano che hanno arrestato l’uomo con le pesanti accuse di gravi maltrattamenti in famiglia. Oltre ai quotidiani insulti e alle continue minacce (“adesso vi ammazzo tutti”, “sono gli ultimi giorni vostri”), al non poter uscire con le amiche, a controllarla mentre al telefono o impedirle di frequentare un corso di italiano per essere autonoma, il 43enne di nazionalità indiana (dedito all’alcol e dipendente dal vizio del gioco dove sperperava il suoi guadagni ovvero l’unica fonte di sostentamento familiare) era solito quando rincasava ubriaco picchiare continuamente la moglie presa a pugni e schiaffi (almeno 3 volte al mese). Nel 2016 la donna aveva sporta una denuncia nei confronti del marito che poi aveva ritirato probabilmente per timore.

La sera del 13 agosto quando l’uomo si è allontanato con il bambino per andare al bar e giocare alle slot, la moglie preoccupata è andato a cercarlo trovandolo al bar. Mentre si allontanava con il piccolo il marito l’ha raggiunta picchiandola in strada per poi raggiungerla all’interno di un negozio dove la moglie aveva trovato rifugio con il piccolo riempendola di minacce. Quest’ultimo episodio, a seguito del quale la donna riportava policontusioni giudicate guaribili in alcuni giorni, ha visto i carabinieri di Bagnolo raccogliere la denuncia inoltrata alla Procura reggiana che esaminato l’itero quadro ha richiesto ed ottenuto il citato provvedimento restrittivo di natura cautelare che ieri è stato eseguito dai carabinieri che hanno arrestato il 43enne.