In questa estate, più degli altri anni, si è fatta alta a livello nazionale l’allerta per la carenza di sangue, un serio pericolo richiamato anche dal Centro Nazionale Sangue e dall’Avis nazionale con diversi appelli a tutti i donatori italiani, che sono e rimangono l’unica fonte di rifornimento di sangue per tantissimi malati.

Appelli rilanciati come ogni anno anche dall’Avis provinciale di Modena, che ha sollecitato personalmente e attraverso tutti i mezzi di comunicazione i propri donatori a programmare una donazione prima di fare le valigie. La risposta dei modenesi non si è fatta attendere. In controtendenza rispetto al preoccupante calo nazionale, i dati della raccolta in provincia parlano di un totale di 7793 prelievi in luglio e agosto, un 4, 56% in meno rispetto al 2016. Occorre però tener conto nel confronto dei dati che lo scorso anno il terremoto del Centro Italia del 24 agosto ha provocato una impennata nelle donazioni dovute all’emergenza. Se invece si confrontano i dati 2017 con quelli di una “naturale” raccolta del 2015, si rileva una crescita di 157 unità, pari al 2, 05%.  Nei due mesi estivi si registra anche l’ingresso di 40 nuovi donatori.

“Se all’inizio di luglio potevamo nutrire qualche preoccupazione, la situazione si è poi ripresa nelle settimane successive – dichiara il dott. Giovanni Ceccherelli a nome del Centro Trasfusionale del Policlinico dove il sangue viene trasferito per l’utilizzo –  e possiamo dire con soddisfazione che la nostra autosufficienza non è mai stata messa a rischio. Grazie alla generosità dei donatori non solo non abbiamo avuto carenze, ma abbiamo potuto inviare il nostro contributo al Centro Regionale e intervenire anche a favore delle terapie per i talassemici”.  Il sangue modenese dunque c’è e va “in circolo”, grazie al senso di responsabilità dei donatori che non sono mancati all’appuntamento con Avis anche in periodo di ferie.

“Consola verificare – dichiara il presidente provinciale Cristiano Terenziani – che mentre le cronache di tutti i giorni ci parlano di individualismo, indifferenza e danno spazio al “contro”, c’è una grande forza come Avis che lavora “per”: per la salute, per la vita, per gli altri. Oggi come non mai il gesto del donatore ha una finalità concreta, ma anche un grande valore sociale di consapevolezza, responsabilità e altruismo. In questo senso siamo fieri di essere in controtendenza, e per questo ringraziamo i donatori modenesi che anche questa estate hanno garantito la risorsa sangue alle nostre strutture”. A livello nazionale si temono però le conseguenze di un’estate poco generosa già da settembre, quando la scarsità di scorte diventerà un preoccupante dato di fatto che potrebbe compromettere le terapie salvavita per i malati cronici o gli interventi chirurgici che richiedono trasfusioni. L’invito anche per i donatori modenesi è di non abbassare la guardia e mantenere alto il loro esempio di generosità.