L’allarme intorno all’una e mezza quando al 112 dei carabinieri di Reggio Emilia è giunta la disperata telefonata di una 50enne reggiana che segnalava il propagarsi di un incendio nella sua abitazione, ubicata a Rubiera  in Via Salvaterra, e di essere impossibilitata ad uscire unitamente al figlio 20enne. Sul posto veniva immediatamente inviata una pattuglia della locale stazione che interveniva unitamente ai vigili del fuoco di Reggio Emilia e Sassuolo, sanitari inviati dal 118  ed altre pattugli del Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Emilia.

La donna, in stretto contatto telefonico con gli operatori del 112, riferiva di aver  trovato riparo all’interno della camera da letto situata al primo piano ancora non interessata dalle fiamme propagatesi nell’abitazione. A causa dell’inferriata posta sulla finestra della camera madre e figlio, che non riuscivano ad uscire, venivano fatti avvicinare alla finestra dove i carabinieri gli assicuravano i primi soccorsi fornendogli asciugamani bagnati mentre i vigili del fuoco segavano le sbarre dell’inferriata consentendo l’uscita dei due condotti in ospedale per accertamenti a seguito di una lieve intossicazione. Il marito della donna, un 55enne reggiano, all’atto dell’incendio, sviluppatosi per un probabile corto circuito elettrico, si trovava all’esterno della casa. L’immobile veniva dichiarato inagibile dai Vigili del Fuoco. Sull’episodio indagano i carabinieri di Rubiera.