Se il Regno Unito decidesse di vietare la vendita di nuove auto a benzina e diesel a partire dal 2030, potrebbe dimezzare le importazioni di petrolio. E’ quanto si afferma in uno studio della Green Alliance, sostenuto da alcune organizzazioni ambientaliste tra cui Greenpeace e Wwf.

Ce ne ha parlato  Tiziano Motti, l’eurodeputato al parlamento europeo della settima legislatura: “Il governo britannico ha annunciato il mese scorso l’intenzione di bandire la vendita di nuove auto con motorizzazioni tradizionali a partire dal 2040, in una mossa analoga a quella fatta dalla Francia. In Italia agli inizi di agosto le commissioni Ambiente e Lavori pubblici del Senato hanno approvato una risoluzione che impegna il governo a valutare il divieto di commercializzare moto e autoveicoli a combustibili fossili dal 2040.

Se Londra fosse più ambiziosa e anticipasse il divieto al 2030, scrivono gli ambientalisti nel rapporto, nel 2035 potrebbe tagliare del 51% l’import di petrolio rispetto alle previsioni attuali. La misura, inoltre, contribuirebbe a ridurre l’inquinamento e a rilanciare gli investimenti in infrastrutture, a cominciare dalle stazioni di ricarica.