La Giunta del Comune di Bologna, su proposta della vicesindaco con delega alla scuola, Marilena Pillati, propone al Consiglio comunale l’approvazione di nuovi indirizzi per lo sviluppo e la riqualificazione del patrimonio di edilizia scolastica del Comune. La delibera contiene il superamento del progetto del fondo immobiliare per l’edilizia scolastica per potere realizzare con un investimento diretto i cinque nuovi poli scolastici in programma in città. La decisione è possibile alla luce degli attuali equilibri finanziari e dopo i profondi cambiamenti introdotti nel 2016 alla finanza pubblica, con la soppressione della normativa sul patto di stabilità interno. Grazie a questa novità si otterranno vantaggi sia dal punto di vista economico e finanziario e sia per la maggiore certezza sui tempi di realizzazione dei poli scolastici.

Sul fronte della progettazione delle nuove scuole resta confermato lo strumento del concorso di progettazione con l’obiettivo di realizzare edifici innovativi, in attuazione del Protocollo sottoscritto con Fondazione Inarcassa, Inarcassa e gli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri, soggetti che anche recentemente hanno confermato il loro interesse a collaborare con l’Amministrazione comunale.

Il superamento del progetto del fondo scuola – nato in un contesto normativo e di finanza pubblica profondamente diverso da quello attuale – è maturato alla fine della nuova istruttoria economico-finanziaria seguita alla pubblicazione nel maggio 2017 del decreto direttoriale con cui il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca ha definito i termini e le modalità per assegnare al Comune di Bologna il contributo di 5 milioni di euro. Mentre i pesanti vincoli agli investimenti degli enti locali rendevano fino al 2016 il fondo immobiliare l’unico strumento possibile per realizzare nuovi poli scolastici e rispondere così all’aumento della domanda, l’orientamento del Governo e del Parlamento a partire dall’anno scorso si è drasticamente modificato passando a una politica di forte spinta agli investimenti, soprattutto di edilizia scolastica, con diversi interventi normativi tra cui il principale è la soppressione del patto di stabilità interno.
A questo si aggiunge un contesto in cui i tassi di interesse per il Comune di Bologna, grazie alla sua solidità finanziaria, hanno livelli così bassi come mai era accaduto in passato: basti pensare che l’ultimo mutuo del Comune è stato attivato con la Banca Europea Investimenti (Bei) a un tasso fisso dell’1,4% per una durata di 24 anni.
L’ultimo tassello riguarda la situazione estremamente positiva degli equilibri finanziari del Comune di Bologna, con un indebitamento molto basso e significativamente lontano dai limiti massimi. In questa situazione, contrariamente agli anni in cui è stato portato avanti il progetto del fondo immobiliare, la realizzazione dei cinque nuovi poli scolastici può trovare, con maggiore convenienza, copertura finanziaria attraverso lo strumento della gara d’appalto.

Il vantaggio dell’investimento diretto è evidente anche se si pensa che le scuole realizzate attraverso il fondo immobiliare chiuso comportano il pagamento da parte del Comune di un canone di affitto per circa 15 anni al termine dei quali le strutture dovrebbero comunque essere acquistate dal Comune al valore di mercato e quindi con un ingente investimento. L’alternativa sarebbe di continuare a pagare l’affitto. Ecco perché, a questo punto, tutto va verso il superamento del fondo immobiliare e verso la rinuncia ai 5 milioni di euro del Miur, cifra che sarebbe comunque inferiore al risparmio che il Comune otterrà attraverso la realizzazione diretta.

Dal punto di vista dei tempi, non si stimano differenze apprezzabili nella realizzazione delle prime scuole. Si elimina però, ed è la cosa più importante per il Comune, il rischio legato alla complessità di un’operazione finanziaria come la costituzione di un fondo immobiliare, complessità che potrebbe anche tempi lunghi che poi si ripercuoterebbero sulla realizzazione delle scuole. Un rischio che non è in alcun modo sostenibile, è la posizione del Comune, vista l’esigenza di realizzare le strutture per far fronte all’aumento della popolazione scolastica.

Le cinque nuove scuole e la programmazione degli interventi
I cinque nuovi plessi sono: il polo scolastico di primaria e secondaria di primo grado nel Quartiere Porto-Saragozza, area ex scuola Carracci in via Felice Battaglia; il polo scolastico di infanzia e primaria nel Quartiere Navile, area ex mercato ortofrutticolo; il polo scolastico di infanzia e ampliamento scuola primaria Tempesta nel Quartiere S.Donato-S.Vitale, area via Martelli; la scuola d’infanzia nel Quartiere Savena, area Fossolo tra viale Felsina e Viale Lenin; il polo scolastico di primaria e secondaria di primo grado nel Quartiere Porto-Saragozza, area demaniale Prati di Caprara est. I cinque plessi consentono un totale complessivo di oltre 1.700 nuovi posti disponibili.
La delibera che la Giunta propone all’approvazione del Consiglio contiene anche il programma serrato di inserimento delle cinque nuove scuole nel piano degli investimenti del Comune, la cui implementazione sarà approvata in una variazione nel prossimo mese di settembre. Nell’annualità 2017 della programmazione triennale degli investimenti sarà inserito il Polo scolastico Carracci per poter attivare i concorsi di progettazione del primo bando di concorso nell’autunno di quest’anno. Nell’annualità 2018 sarà approvato il progetto esecutivo delle Carracci e l’opera sarà finanziata attraverso l’accensione del mutuo. L’inizio lavori è in programma nel 2019 e la loro durata sarà compresa tra 18 e 24 mesi, in funzione del progetto e delle tecnologie proposte. Per quanto riguarda gli altri plessi, nell’annualità 2018 del piano investimenti sarà inserito il polo scolastico Ex Mercato Ortofrutticolo e quello di via Martelli (inizio lavori nel 2020). Nelle annualità 2019 e 2020 saranno infine inseriti i poli scolastici di Prati di Caprara e di viale Lenin.