“Ci impegniamo a coinvolgere Provincia, Regione e Consorzio di Bonifica in merito a risposte concrete e attuative di analisi della disponibilità di risorse idriche in alta quota, rivalutando i progetti di invasi di piccole-medie dimensioni a monte; ad adottare azioni volte a contenere il consumo di energia per l’esercizio idrico premiando sulla distribuzione incentrata sulla gravità. Vogliamo inoltre coinvolgere i parlamentari reggiani rispetto alla valorizzazione dei prati stabili come elemento di salubrità per un territorio molto popolato e sensibilizzare i Consorzi a rendersi disponibili a intervenire per il contenimento delle perdite dei canali, ad aprire un dialogo con il mondo ambientalista e del turismo, e ad aprire un dialogo e un’alleanza con gli agricoltori di Parma per un coinvolgimento delle due Province”.

Con l’approvazione nell’ultimo consiglio comunale, mercoledì 26 luglio, della mozione presentata dal gruppo di maggioranza Cavriago Democratica  a sostegno di provvedimenti per contrastare la siccità in Val d’Enza (favorevoli la maggioranza, Natascia Cersosimo di Cavriago Cinque Stelle, Tommaso Cavezza di Futuro per Cavriago; contrari Liusca Boni e Davide Braglia di Cavriago Città Aperta che hanno presentato degli emendamenti non approvati in consiglio), l’amministrazione intende sollecitare risposte e interventi legati al problema della carenza di risorse idriche.

Nella mozione, presentata dall’assessore alle politiche culturali, sportive e di promozione del territorio Vania Toni, viene messo in luce che “da settimane il nostro Paese è sottoposto ad un’ondata di caldo che comporta il massimo livello di rischio anche per la salute, trasformando di fatto un’emergenza in una normalità. Le piogge dimezzate a causa dei cambiamenti climatici e il drastico innalzamento delle temperature, sono un campanello di un allarme forse finora sottovalutato. L’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare; la siccità sta mettendo a rischio più di un terzo della produzione agroalimentare regionale”.

L’assessore Toni evidenzia poi che ha raccolto la preoccupazione  che arriva dagli agricoltori della Val d’Enza per un territorio “ormai a secco e un’agricoltura allo stremo delle forze”. “I cinque consorzi irrigui e di miglioramento fondiario della Val d’Enza hanno per la prima volta deciso di prendere parola pubblicamente e in maniera unitaria per chiedere acqua, ma non solo, rivolgendosi a Provincia, Regione e Consorzio di Bonifica – prosegue -. Da essi dipendono le produzioni agricole del cuore del nostro territorio dove, tra l’altro, si produce il Parmigiano Reggiano dei prati stabili, oltre a quello delle Vacche Rosse. Una zona d’origine del formaggio Dop più famoso al mondo e dove l’economia del tipico ha un indotto di oltre 280 milioni di euro tra le due sponde dell’Enza e copre oltre l’80% del territorio”.

Parla perciò dei prati stabili. “L’ecosistema, già minacciato dalla cementificazione, è spesso caratterizzato dai prati stabili ora messi a dura prova dalla siccità in una vallata dove, all’appello, mancano 120 milioni di metri cubi d’acqua per i diversi usi: umano, agricolo e diversi (dal turistico all’idroelettrico)”.

Vania Toni ha detto, sempre durante il consiglio comunale, che ha partecipato a diversi incontri dei consorzi con gli agricoltori con l’obiettivo di monitorare una situazione che si è fatta critica. “Parma e Piacenza hanno ottenuto lo stato di calamità per la crisi idrica, così non è per la parte destra del fiume Enza che, a differenza del Secchia, versa in un grave stato di carenza d’acqua  – conclude -. Una situazione di emergenza e per molti versi drammatica, prevedibile e fronteggiabile con le dovute progettazioni e i dovuti interventi”.