In questi giorni tanti reggiani si sono accorti del cantiere di via Lungo Crostolo, che sta fermando il traffico su quella strada e generando modifiche alla viabilità rilevanti per l’intero quartiere. Responsabile dei lavori è Ireti, il gestore del servizio idrico integrato, di proprietà del gruppo Iren. 

L’intervento serve a ricostruire un tratto di fognatura, in modo da risolvere un problema che negli anni scorsi ha generato numerosi disservizi ai residenti di via Montefiorino quali piccoli allagamenti e ritorni di acqua sporca dalle fognature. I lavori erano stati iniziati nell’estate 2016 e, con l’avvio delle scuole, si era ipotizzato di terminarli lo scorso inverno. Il Comune di Reggio Emilia ha però chiesto che si arrivasse all’estate, affinché i lavori si svolgessero con le scuole chiuse e con le migliori condizioni di traffico possibili.

Nonostante la buona volontà e l’impegno dei tecnici reggiani di Ireti, si sono verificati diversi problemi sui tempi di realizzazione del cantiere. Il Comune ha rapporti costanti e quotidiani con la direzione di lavori, tuttavia non ha un controllo diretto del cantiere. La richiesta dell’Amministrazione a Ireti per via Lungo Crostolo resta quella di terminare i lavori nei tempi stabiliti.

“Non abbiamo intenzione di avere strade chiuse all’apertura delle scuole e vogliamo che sia ripristinata una viabilità di quartiere accettabile già dai primi di agosto, quando saranno terminate le lavorazioni che impongono anche la chiusura di via Montefiorino – dice l’assessore a Infrastrutture del territorio e Beni comuni Mirko Tutino – Mi auguro che i ritardi di questi giorni siano recuperati e che il cantiere finisca nei tempi stabiliti. In linea generale, il controllo locale degli investimenti e degli appalti relativi ai lavori sulle reti idriche è fondamentale. Gli affidamenti fatti ad associazioni temporanee di impresa, che non eseguono direttamente i lavori perché hanno i requisiti finanziari e dimensionali richiesti dalle grandi gare ma non hanno strumenti operativi, rischiano di generare forti difficoltà nella gestione di cantieri e disservizi la cui ricaduta finale è sui cittadini. Rispetto al futuro, avere spostato negli anni scorsi il centro delle decisioni fuori dal nostro territorio è l’elemento più problematico. Serve una svolta: la nuova società mista reggiana dovrà avere un socio operativo locale che inverta la rotta assunta in questi anni e ci consenta di riportare a Reggio Emilia molte funzioni che hanno conseguenze dirette sulla qualità della vita dei cittadini reggiani. Lavoreremo per questo”.