In un periodo in cui l’agricoltura è preda di molte preoccupazioni a causa dei fattori atmosferici ed ora in specie della siccità, arriva una buona notizia, in parte inattesa, afferma Cia – Agricoltori Italiani di Reggio Emilia.

C’era inquietudine nelle campagne per la prima grande raccolta dell’anno, quella dei cereali a semina autunnale, che si avvia ormai a conclusione: completata la raccolta dell’orzo, in fase avanzata quella del frumento sia tenero che duro. Le attese non erano buone – rileva Cia -, per l’andamento stagionale anomalo che ha visto un inverno assai poco invernale, sbalzi di temperatura che hanno causato l’anticipo delle fasi di sviluppo di molte colture, improvvise gelate verso la fine di aprile, siccità persistente da diverse settimane.

Ebbene, i dati raccolti nelle periodiche riunioni tecniche presso il Consorzio fitosanitario di Reggio Emilia, spazzano via tutti i dubbi: i risultati sono buoni, si potrebbe quasi dire molto buoni.

Per l’orzo – la cui raccolta è già stata completata – questi dati molto buoni si traducono in 58 quintali prodotti per ettaro e peso specifico 66; per i frumenti tenero e duro i tecnici dicono: buona produzione e peso specifico elevato con produzioni medie nell’ordine dei 70 q/ha e peso specifico oltre gli 80.

I motivi dei risultati non pronosticati si possono così riassumere: il grano, specie al Nord, in genere non ha bisogno d’irrigazione in quanto il suo ciclo, normalmente coincide con il periodo più piovoso dell’anno; quest’anno è piovuto assai poco, ma evidentemente a sufficienza e nei tempi giusti per evitare lo ‘stress idrico’ e per una buona maturazione dell’orzo e del frumento, la mancanza di umidità ha poi favorito l’elevato peso specifico, ma molti agricoltori sono intervenuti nei tempi giusti con una ‘irrigazione di soccorso’. Le gelate hanno trovato questi cereali in fase già avanzata, quindi non ne hanno sofferto, così come la siccità non ha fatto in tempo a causare danni e neppure le ondate di calore africano. Una combinazione di fattori favorevoli che si spera possa replicarsi ancora per altre colture nel prosieguo di questa delicata stagione – afferma Cia Reggio.

Notizie migliori del previsto potrebbero venire anche dal mercato – rileva ancora Cia -; infatti, alcuni grandi produttori a livello mondiale annunciano raccolti scarsi, soprattutto per il calo delle superfici, ma le riserve (stock) non mettono a rischio gli approvvigionamenti; possibili quindi aumenti di prezzi (che negli ultimi anni sono stati su livelli infimi, e questa è la ragione per la quale sono calate le superfici cerealicole, ovunque ed anche nelle nostre zone).

Incoraggianti infine – conclude Cia Reggio – le prime quotazioni alla borsa merci di Bologna (Ager): per il grano tenero fino, la prima quotazione è stata la scorsa settimana 174/178 euro per ton, quando a giugno dello scorso anno si era a quota 160 euro, e la media annuale del raccolto 2016 si è fermata a 164,74 euro. Stabile invece l’orzo con ps oltre 65, quotato 155/157 euro, con la media 216 a 156,54.