Via libera in terra britannica e arriva anche l’ultima conferma dell’arrivo sotto a Bologna del Data center del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF): il Council dell’ECMWF, riunito da ieri a Reading, in Inghilterra, ha ratificato l’assegnazione della struttura all’Emilia-Romagna. In Gran Bretagna sono così stati definiti gli aspetti tecnici del cosiddetto ‘accordo di sede’, col quale vengono chiariti gli aspetti dell’insediamento.
Viene confermato, quindi, il successo e l’apprezzamento per il progetto avanzato e proposto dalla Regione Emilia-Romagna, sostenuto dal Governo italiano che lo ha candidato in sede europea e già finanziato con 40 milioni di euro, e con il supporto di importanti istituzioni e agenzie italiane operanti nei settori delle previsioni metereologiche, del monitoraggio e salvaguardia ambientale, della ricerca scientifica e dei servizi per la protezione civile.
“La decisione di oggi che assegna definitivamente all’Emilia-Romagna e a Bologna la sede del Data center dell’ECMWF è una grande conferma e un grande risultato, che premia l’importantissimo lavoro di squadra fra istituzioni -Governo, Regione, Città Metropolitana di Bologna-, Università di Bologna e centri di ricerca che è stato portato avanti in questi mesi- afferma il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini- e voglio ringraziare in particolare il ministro Galletti e l’assessore regionale Patrizio Bianchi per il lavoro svolto. I forti investimenti che la Regione ha messo in campo in questi anni in ricerca e trasferimento tecnologico nei settori più innovativi, compresi Big Data e supercalcolo, hanno reso l’Emilia-Romagna competitiva con le aree più avanzate a livello europeo e internazionale. Con l’arrivo del Data center del Centro meteo europeo a Bologna questa capacità viene ulteriormente riconosciuta in tutto il mondo”.
“Il territorio regionale ospita istituti di ricerca nazionali di grande rilevanza come Cineca e INFN, che fanno sì che qui si concentri il 70% della capacità di calcolo e di storage nazionale. In Emilia-Romagna vi è poi una delle più importanti comunità europee di ricerca sul tema dei Big Data, con oltre 1.700 ricercatori coinvolti- spiega l’assessore regionale alla Ricerca e all’Università, Patrizio Bianchi-. Tutti elementi che hanno costituito il punto di forza per il raggiungimento di questo obiettivo. Con la decisione di oggi del Council di Reading abbiamo la conferma che l’Emilia-Romagna è riconosciuta in tutto il mondo per il suo valore scientifico e culturale e che può competere a livello europeo con chiunque, soprattutto se tutte le istituzioni fanno rete, così come avvenuto in questa occasione”.
Il Centro meteo è un’organizzazione intergovernativa fondata nel 1975 e sostenuta da 22 Stati membri europei. Le sue finalità sono: lo sviluppo dei metodi numerici per le previsioni meteorologiche a medio raggio; la preparazione delle previsioni meteorologiche a medio raggio per la distribuzione agli Stati membri; la ricerca scientifica e tecnica rivolta al miglioramento di queste previsioni; la raccolta e la conservazione dei dati meteorologici (ECMWF possiede il più grande archivio al mondo di dati numerici di previsione del tempo).
Nei mesi scorsi il Council (Consiglio) ha condotto l’istruttoria tra i Paesi candidati, alla ricerca della soluzione ottimale per ricollocare il proprio centro dati. Il Council del ECMWF ha riconosciuto la validità del progetto italiano che, oltre a mettere a disposizione servizi e infrastrutture logistiche di alto livello nella sede del Tecnopolo di Bologna all’ex manifattura Tabacchi, offre rilevanti opportunità di sinergie tecnico-scientifiche che si potranno realizzare a Bologna tra l’ECMWF e i numerosi centri di ricerca e non solo presenti sul territorio regionale e nazionale.

Il Data center
La sede designata dal progetto sarà nell’area del Tecnopolo di Bologna, di proprietà della Regione Emilia-Romagna: l’edificio all’interno è attualmente in ristrutturazione ed è già stato destinato dal Comune a ospitare organizzazioni di ricerca e innovazione. Al Centro dati dell’ECMWF verrebbe assegnata da subito un’area di 9 mila metri quadri, compresa la zona per i supercomputer al piano terra e per gli uffici. Una disponibilità di spazi che potrà essere ulteriormente ampliata, con altri 6 mila metri quadri e con la possibilità di ospitare altre attività di ricerca correlate.
Bologna, oltre a essere conosciuta in tutto il mondo per l’elevatissimo livello scientifico e culturale del territorio, per la presenza di numerose università, centri di ricerca, laboratori e infrastrutture tecnologiche, è diventata negli anni la capitale italiana dell’high performance computing, data services management, big data processing. A livello nazionale l’Emilia-Romagna è la seconda regione in Italia in termini di persone impiegate in attività di Ricerca&Sviluppo, oltre 52 mila.
L’Emilia-Romagna può vantare l’innovativa Rete Alta Tecnologia, che raggruppa 82 laboratori di ricerca e 14 centri per l’innovazione.
Bologna inoltre è anche il principale hub italiano di ricerca e conoscenza in materia di meteo e cambiamento climatico: i principali istituti di ricerca e le più importanti agenzie nel settore meteorologico e climatico si trovano proprio a Bologna (CMCC, CNR, ENEA), come anche la più rilevante Community europea per la ricerca e l’innovazione climatica (Istituto europeo di tecnologia – Climate-Kic), che ha aperto da poco una sede a Bologna. A Bologna è inoltre attivo uno dei due soli corsi di laurea in Italia nell’ambito della meteorologia.