Le indagini condotte dai carabinieri della stazione di Bagnolo in Piano, in merito all’identificazione del ladro che ha utilizzato un bancomat sottratto dall’interno di un’autovettura parcheggiata nel cortile di un supermercato del paese, hanno consentito di individuare l’autore in un noto pregiudicato di Reggio Emilia. La vicenda è quindi culminata con la denuncia in stato di libertà che i carabinieri della stazione di Bagnolo in Piano hanno inoltrato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia nei confronti di un 32enne residente a Reggio Emilia e noto, per via dei suoi precedenti, agli stessi carabinieri di Bagnolo, in ordine ai reati di furto aggravato su autovettura e indebito utilizzo di carta bancomat.

L’origine della vicenda risale alla fine dello scorso mese di marzo quando il ladro, all’epoca dei fatti ignoto, rubava, dall’interno di un’autovettura parcheggiata nel cortile di un supermercato di Bagnolo in Piano il portafoglio che una 60enne di Cadelbosco Sopra aveva lasciato incustodito all’interno del vano porta oggetto della sua auto. Documenti personali, un centinaio di euro: questo il bottino del malvivente che ha poi rimpinguato con ulteriori 1.000 euro attraverso l’indebito utilizzo della carta bancomat del derubato. Oltre al furto pertanto la pensionata ha denunciato, come da lei successivamente appreso dall’estratto conto bancario, l’indebito utilizzo della carta bancomat posto in essere lo stesso giorno del furto per prelievi di contante pari a 1.000 euro prelevati dagli sportelli di due banche di Reggio Emilia. La tecnologia, come accade spesso in questi casi, è venuta incontro alle indagini dei carabinieri di Bagnolo in Piano che hanno acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza dei bancomat analizzando i filmati negli orari del prelievo. Una prima importante svolta alle indagini seguita da una fortunosa coincidenza: i filmati visionati dai militari negli orari degli indebiti prelievi ritraevano il volto di un uomo di Reggio Emilia immediatamente riconosciuti in quanto noto ai Carabinieri. La fedina penale “sporca” ha giocato quindi a sfavore del ladruncolo, cosa praticamente impossibile se l’uomo fosse stato incensurato. Una volta identificato il 32enne veniva denunciato alla Procura reggiana in ordine ai citati riferimenti normativi violati.