Dopo diversi incontri (due dei quali nella giornata di ieri) e la presentazione, ad aprile, di una piattaforma che evidenziava una serie di problematiche e relative proposte per il personale amministrativo, i sindacati ritengono che non sia stata portata al tavolo alcuna vera e credibile risposta da parte dell’Azienda USL di Modena, ma solo generici impegni.
“La realtà – denunciano i sindacati della Sanità di Fp/Cgil, Cisl/Fp e Uil/Fpl – è che ad oggi non esiste un piano strategico per i lavoratori amministrativi, e cosa ancor più grave non c’è nemmeno la volontà di crearlo.
I vari settori amministrativi, negli ultimi anni, hanno visto calare il personale di oltre 240 unità, una riduzione senza precedenti.
La predisposizione del piano ferie estive è stata comunicata solo ieri pomeriggio: un complicato “puzzle” di aperture e chiusure dei vari sportelli sul territorio della provincia che costringerà lavoratori e cittadini a continui spostamenti.
I lavoratori degli sportelli Cup e Saub, poi, sono costretti da tempo ad effettuare straordinari che di fatto sono programmati e sistematici, e chissà se verranno pagati. Per non parlare poi del monte ore di straordinario dello scorso anno: non pagato e dove non esiste nemmeno un piano di recupero.
E ancora assunzioni insufficienti e tardive, continui cambi di orari di lavoro per colmare le lacune organizzative, infine nessun investimento sullo sviluppo professionale e formativo che riconosca le nuove responsabilità del personale in questione”. Questi in sintesi i motivi che hanno indotto i sindacati a proclamare lo stato di agitazione del personale amministrativo dell’USL con la conseguente indisponibilità a prorogare l’orario di lavoro oltre l’orario ordinario, misura che scatterà dal prossimo lunedì 5 giugno.
“E’ stata una decisione sofferta, ma inevitabile – affermano Alessandro De Nicola Fp/Cgil, Patrizia De Cosimo Cisl/Fp e Giuseppe Belloni Uil/Fpl – che abbiamo condiviso con i lavoratori e le Rsu in un lungo percorso che ha visto molti momenti di ascolto e confronto, culminati nell’assemblea generale del 31 marzo in contemporanea a Modena, Carpi e Pavullo”.
Da questo percorso è nata poi la piattaforma rivendicativa per il personale amministrativo, i cui contenuti sono stati sistematicamente elusi dall’Azienda.
“E’ inaccettabile che ancora negli incontri di ieri – continuano i sindacalisti – l’Azienda sostenesse di non aver compreso le richieste di parte sindacale. Abbiamo chiesto di intervenire prioritariamente su tre punti: blocco degli straordinari sistematici, 20 assunzioni a tempo determinato di personale amministrativo per  favorire lo smaltimento dello straordinario pregresso ed evitare la contrazione degli orari di chiusura all’utenza, presentazione dei progetti incentivanti che dovevano essere presentati entro la fine di aprile”.

“Su nessuno di questi punti sono state date risposte convincenti – continuano i sindacati –  Addirittura la proposta delle 20 assunzioni a tempo determinato è stata bollata come provocatoria.
Allora provocatoriamente i sindacati chiedono: come intende l’Azienda sostituire le 22 unità di personale amministrativo che dovrà fornire all’Azienda Policlinico nell’ambito del processo di integrazione tra lo stesso Policlinico e l’Ospedale di Baggiovara? Si tratta infatti di 22 unità di personale amministrativo che nel corso del 2016 sono state sottratte all’ospedale di Baggiovara e ricollocate in USL, ma di cui adesso il Policlinico reclama la restituzione”.
“Non vorremmo, infine, scoprire – concludono i sindacati – che la ferrea indisponibilità dell’azienda ad assumere personale amministrativo per non mettere in pericolo il bilancio sia poi derogata per assumere personale di livello dirigenziale senza concorso tramite contratti di consulenza (“quindici-septies”), molto più onerosi economicamente e per profili non altrettanto necessari”.
I sindacati annunciano che al blocco delle prestazioni di lavoro straordinario seguiranno  volantinaggi e presidi nei pressi degli sportelli USL che verranno annunciati successivamente.