Sono oltre 11mila ogni anno in Emilia-Romagna le nuove diagnosi di demenza senile – la malattia di Alzheimer è la forma più frequente – con una stima complessiva di 74mila persone malate e oltre 100mila quelle coinvolte, se si considerano anche i familiari che se ne prendono cura. Non esiste una terapia in grado di guarire l’Alzheimer e in futuro rischia di diventare una delle principali forme d’invalidità: gli 800mila i malati di Alzheimer in Italia raddoppieranno entro il 2050 (dati ISTAT e Organizzazione Mondiale della Sanità).

Ora contro la malattia che ruba la mente, in Emilia-Romagna esiste uno strumento in più: il Fondo Alzhimer 360° è il primo fondo permanente creato da un’associazione – Amici di Casa Insieme di Cesena – che raccoglie donazioni singole o di rete, che finora sono arrivate da 8 Associazioni Alzheimer dell’Emilia-Romagna (Aima Reggio Emilia, Ama Ferrara, Alzheimer Ravenna, Asdam Mirandola, Caima Cesena, La Rete Magica Forlì, G.P. Vecchi Modena) ma anche da privati cittadini e dai runner solidali che corrono la Maratona Alzheimer, che ogni anno a settembre traccia il suo percorso tra i paesaggi della Romagna collinare e marittima.

Grazie alle donazioni raccolte in meno di un anno, oggi prendono vita due progetti diversi ma con l’obiettivo comune di arrivare prima della malattia:

una ricerca triennale presso la Fondazione Iret di Ozzano – ente di ricerca scientifica in campo biomedico, dedicata allo studio delle malattie degenerative del sistema nervoso centrale – e decine di “Laboratori benessere” sul territorio regionale. Nel primo caso si studia il decorso della patologia anche prima che compaiano i sintomi cognitivi, per agire nella fase asintomatica con l’obiettivo di ritardare la comparsa dei sintomi, contrastando l’insorgenza e la progressione della malattia; nel secondo caso si lavora sulla prevenzione delle malattie neurodegenerative facendo leva su alimentazione, attività̀ fisica, attività̀ cognitiva, socializzazione.

“Questo progetto nasce dalla convinzione che oggi solo da una visione che intrecci i tre momenti della prevenzione, assistenza e ricerca possa scaturire una speranza per le persone malate, le loro famiglie e le generazioni future – sottolinea Stefano Montalti, Presidente Amici di Casa Insieme e Maratona Alzheimer – Per questo nasce Fondo Alzheimer 360°, il primo e unico in regione: la sinergia di associazioni, enti e privati cittadini rende possibili traguardi insperati. Come una ricerca triennale sulla malattia, che prenderà il via a giugno presso la Fondazione Iret, e numerosi laboratori per i cittadini che lavoreranno sulla prevenzione: i primi partiranno in autunno a Reggio Emilia e a Vignola, in provincia di Modena e l’obiettivo e quello di diffonderli in tutto il territorio regionale”.

E’ concorde Laura Calzà, Direttore Scientifico della Fondazione Iret: “Come Fondazione IRET crediamo molto nelle partnership fra soggetti diversi che permettono di unire le forze di fronte ad obiettivi comuni importanti. Il Fondo Alzheimer 360° è un esempio di collaborazione virtuosa che siamo certi porterà a risultati significativi. Dal nostro punto di vista riuscire a fare percepire l’importanza della ricerca è già un grande risultato”.

 

La ricerca triennale presso la Fondazione Iret

Gli studi preclinici hanno indicato che alterazioni cellulari e molecolari compaiono nel cervello ben prima che i segni conclamati di malattia siano manifesti. Proprio su questo lavorerà il giovane ricercatore della Fondazione Iret di Ozzano Emila (BO) che per tre anni si dedicherà al progetto: il cuore della ricerca è quello di studiare il decorso della malattia anche prima che compaiano i sintomi cognitivi, per indagarne gli aspetti istopatologici, ancora poco esplorati, e ipotizzare un ruolo causale nella progressione della malattia stessa.

Del morbo di Alzheimer ad oggi si sa che è in drammatico aumento e che accanto al 4% dei casi per i quali si riconoscono cause genetiche, nel 96% dei casi la malattia si sviluppa senza cause conosciute: gli studi epidemiologici hanno indicato che una serie di fattori, legati a co-morbilità (diabete, ipertensione e altre malattie cardiovascolari) e “stile di vita” (dieta, movimento fisico, socializzazione, training cognitivo, etc), modificano l’incidenza di malattia.

A queste evidenze mancano, però, due elementi chiave per poterle utilizzare in strategie cliniche: conoscere con precisione i meccanismi molecolari e cellulari sui quali interviene la malattia; conoscere la finestra temporale per eventuali interventi terapeutici, farmacologici e non. La ricerca andrà ad indagare proprio questi aspetti e i risultati saranno poi la base per individuare contromisure atte a rallentarne il più possibile il decorso naturale della malattia.

 

Decine di “Laboratori benessere” in tutta la regione

I “Laboratori benessere” sono interventi psicoeducativi di promozione della salute dedicati a persone con più di sessant’anni di età – senza deterioramento cognitivo – che verranno attivati su tutto il territorio regionale: dieci incontri di gruppo di un’ora e mezza ciascuno, a cadenza settimanale condotti da uno psicologo, con esperienza nel campo dell’invecchiamento, e da un esperto in alimentazione e attività fisica. Ideati dall’Associazione Amici di Casa Insieme e già sperimentati dal 2013 al 2016 nel comprensorio di Cesena, hanno coinvolto finora 400 persone, e ora saranno realizzati in rete con altre Associazioni Alzheimer della Regione Emilia Romagna e ospitati nei centri sociali, quartieri o sedi messe a disposizione da enti partner (AUSL e Comuni in cui si attiveranno i laboratori, Associazioni attive per la terza età).

L’obiettivo è quello di favorire la consapevolezza e l’adozione di stili di vita sani per contrastare l’insorgenza di disturbi neurodegenerativi e aiutare le persone a diventare protagoniste della propria salute, aumentando i livelli soggettivi di benessere.

Il programma di ciascun laboratorio prevede tre tematiche prevalenti: la memoria (come cambia nel tempo, come aiutarsi a mantenerla efficiente); l’alimentazione (perché è importante mangiare bene, come introdurre la dieta mediterranea, riferimento per una dieta sana ed equilibrata, nella vita quotidiana); l’attività fisica (quali sono i benefici dell’attività fisica e come farla diventare una propria sana abitudine).

Il Fondo Alzheimer 360°, patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, dimostra che tante piccole realtà associative unite su un obiettivo comune sono in grado di dare una speranza concreta, intraprendendo un percorso di contrasto alla malattia di Alzheimer.