I Carabinieri della Compagnia di Vergato hanno arrestato due italiani, N., donna, cinquantaquattrenne di Vergato e L.G., uomo, quarantacinquenne di San Severo (FG). E’ successo nel pomeriggio dell’11 maggio, quando la Centrale Operativa del 112 è stata informata che un’anziana era stata soccorsa dai sanitari del 118 a seguito di un’aggressione che la stessa affermava di aver subito durante la mattina. In particolare, l’anziana, settantacinquenne, nata a Savigno (MO) e residente a Vergato, riferiva di essere stata narcotizzata e rapinata da una badante del luogo, sua conoscente. Stando alle affermazioni della vittima, questa, dopo aver fatto entrare la donna in casa, si sarebbe entita pungere sulla spalla destra, poco prima di perdere i sensi. Dopo qualche ora, i parenti dell’anziana, non riuscendo a mettersi in contatto con lei, si recavano a casa sua e la trovavano a terra, viva, ma in stato confusionale. Soccorsa dai sanitari del 118 la settantacinquenne veniva trasportata d’urgenza al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Bologna per essere sottoposta alle cure del caso. Gli investigatori dell’Arma di Vergato hanno avviato le indagini e sono riusciti, in brevissimo tempo, a risalire all’identità della responsabile, N., cinquantaquattrenne di Vergato, rintracciata all’interno della sua abitazione mentre si trovava in compagnia del fidanzato, L.G., quarantacinquenne pugliese. Nonostante il ritrovamento della fede nunziale della vittima che la cinquantaquattrenne aveva in tasca, questa continuava a negare ogni addebito, cambiando continuamente la versione dei fatti. Soltanto dopo diverso tempo, la donna, incalzata dalle domande degli inquirenti e soprattutto dai fatti, ammetteva ogni responsabilità, affermando di aver narcotizzato con un’iniezione di barbiturici l’anziana e di averla rapinata, non solo della fede nunziale, ma anche di altri gioielli che aveva venduto ad un “Compro oro” di Bologna. Sviluppando questa informazione una pattuglia dei Carabinieri di Vergato individuava l’esercizio commerciale e recuperava i gioielli, del valore di circa 1.300 euro, che il commerciante bolognese aveva acquistato qualche ora prima da una donna (la cinquantaquattrenne arrestata) che si era presentata esibendo un documento di riconoscimento riportante la sua effige fotografica, ma intestato a un’altra persona. La carta d’identità utilizzata è stata rinvenuta dai Carabinieri in casa della donna, unitamente a un altro documento, anch’esso contraffatto, riportante l’effige fotografica del quarantacinquenne, ma intestato a un altro soggetto. La donna, arrestata poiché responsabile dei reati di rapina aggravata ai danni di ultrasessantacinquenne nonché possesso e fabbricazione di documenti d’identificazione falsi, è stata tradotta in carcere. L’uomo, che dovrà rispondere soltanto del possesso del documento falso, è stato rinchiuso nella camera di sicurezza della caserma Carabinieri, in attesa di essere processato con rito direttissimo nella mattina odierna.