Rivista all’1,3 per cento la stima dell’aumento del PIL: l’Emilia-Romagna si prospetta come prima regione per crescita anche nel 2017 e avvicina i “Paesi core” dell’area euro. Si conferma il positivo ciclo degli investimenti e riprende il forte traino delle esportazioni. Accelerazione dell’industria, ripresa delle costruzioni. Cresce l’occupazione e il ritorno sul mercato dei lavoratori scoraggiati rallenta temporaneamente la discesa della disoccupazione.

Una prospettiva più favorevole per l’economia dell’Emilia-Romagna.

L’ultima edizione degli Scenari per le economie locali di Prometeia analizzati da Unioncamere Emilia-Romagna rivede al rialzo la crescita del PIL dell’Emilia-Romagna nel 2017 che dovrebbe raggiungere l’1,3 per cento, una stima ben superiore allo 0,9 per cento previsto a livello nazionale. L’Emilia-Romagna dopo essersi confermata prima regione italiana per ritmo di crescita nel 2016, si prospetta tale anche per il 2017, con alle spalle il Veneto e la Lombardia entrambe con dato in aumento dell’1,2 per cento.

Secondo la previsione di aprile del Fondo Monetario Internazionale, nel 2017 la crescita del prodotto mondiale dovrebbe salire al 3,5 per cento, grazie a un’accelerazione sia delle economie avanzate (+2,0 per cento), che delle emergenti (+4,5 per cento). Il PIL aumenterà dell’1,6 per cento in Germania e dell’1,4 per cento in Francia, valori cui la crescita regionale si avvicina sensibilmente.

La crescita regionale nel 2017 sarà ancora decisamente sostenuta dagli investimenti (+3,1 per cento), ma ritroverà anche il forte traino delle esportazioni (+4,0 per cento).

I settori. Nel 2017 il valore aggiunto regionale sarà trainato dall’accelerazione della crescita del settore industriale (+2,4 per cento), dal rafforzamento della ripresa delle costruzioni (+1,1 per cento), dalla graduale crescita dei servizi (+0,8 per cento).

Il mercato del lavoro. Dopo un 2016 chiaramente positivo, che ha ridotto la disoccupazione al 6,9 per cento, il rientro sul mercato dei lavoratori scoraggiati, grazie alle maggiori opportunità di impiego, determinerà nel 2017 un più contenuto progresso, che porterà comunque il tasso di attività a salire al 48,2 per cento e gli occupati a un +0,8 per cento, mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe temporaneamente stabilizzarsi o anche aumentare fino al 7,1 per cento, prima di riprendere una più decisa discesa.