All’anagrafe disoccupato di fatto imprenditore di stupefacenti “specializzato” nel “ramo” della cocaina, come accertato in maniera inconfutabile dalle indagini condotte dai carabinieri della Tenenza di Scandiano che hanno arrestato “l’imprenditore” nell’ambito di una mirata indagine antidroga che ha documentato centinaia e centinaia di cessioni di stupefacenti e ricostruito un biennio di spaccio. Per non essere beccato adottava alcune precauzioni: cambiava continuamente i luoghi di consegna, per non dare nell’occhio prediligeva incontrare i clienti sia all’interno che all’esterno di locali pubblici provvedendo anche a curare consegne a domicilio.

Nessuno sapeva la sua vera identità: per tutti era “nino” ovvero il “nome di battaglia” che aveva dato ai suoi clienti, unitamente all’utenza cellulare dove doveva essere contattato per la compravendita degli stupefacenti. Il Tribunale di Reggio Emilia accogliendo le richieste avanzate dal Dott. Giacomo FORTE, sostituto presso la Procura reggiana concorde con le risultanze investigative dei carabinieri di Scandiano, ha emesso a carico dell’uomo un’ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari che l’altro pomeriggio è stata eseguita dai carabinieri di Scandiano che hanno arrestato il pusher. In manette con l’accusa di spaccio di stupefacenti aggravato dalla continuazione del reato è finito un 58enne siciliano residente a Reggio Emilia, ristretto in regime di arresti domiciliari a disposizione della competete Autorità Giudiziaria. L’indagine ha preso il via alla fine del mese di novembre dello scorso anno quando i carabinieri di Scandiano hanno appreso che un siciliano residente a Reggio Emilia era dedito allo spaccio di cocaina che perfezionava attraverso contatti telefonici e successivi appuntamento nell’area del distretto ceramico reggiano. Individuato il sospetto i carabinieri risalivano all’utenza utilizzata per i contati con i suoi clienti. Dal telefono del pusher i carabinieri risalivano a quelli di numerosi clienti che venivano tutti sentiti dai carabinieri. Tali attività hanno permesso di ricostruire una diuturna e proficua attività di spaccio compiuta a favore di giovani reggiani che hanno dichiarato di aver comprato in plurime occasioni stupefacenti da coloro che conoscevano solo come “nino” che poi hanno riconosciuto in apposita seduta di individuazione fotografica nell’odierno indagato. La certosina attività investigativa portava a ricostruire centinaia di cessioni di stupefacenti fatte nell’ultimo biennio per un business stimato in svariate migliaia di euro. Le risultanze investigative dei carabinieri di Scandiano concordate dalla Procura reggiana e recepite dal GIP hanno quindi portato all’odierno provvedimento restrittivo che ha visto il pusher finire in manette.