“E’ comprensibile la preoccupazione degli agricoltori per le attività che si dovrebbero svolgere in un’area interessata qualche tempo fa da scosse di terremoto intense e che hanno causato danni anche gravi in alcune di queste realtà”, lo sostengono Cia – Agricoltori Italiani e Confagricoltura di Reggio Emilia che aggiungono: siamo stati contattati lo scorso anno dalla società Aleanna per le ricerche di idrocarburi in alcuni comuni della Bassa Reggiana: abbiamo espresso in quell’incontro le nostre preoccupazioni per le ricerche con onde a bassa frequenza in un’area da poco interessata da fenomeni sismici. Ci è stato risposto il punto di vista di Aleanna, che assicura che non ci sono relazioni tra le vibrazioni emesse in questi casi ed il terremoto.

Per il resto – aggiungono le due associazioni agricole -, siamo stati informati dell’intenzione di effettuare le prospezioni in base ad un’autorizzazione regionale. Ne abbiamo semplicemente preso atto, ricordando che spetta ai singoli proprietari decidere se concedere o meno l’autorizzazione ad entrare sui propri terreni a soggetti estranei.

Non abbiamo avuto per l’immediato richieste di sottoscrivere accordi ‘collettivi’ da parte della società americana, accordi per i quali ci sentiremmo autorizzati una volta sentiti i proprietari ed in presenza di vero e proprio ‘asservimento’ dei terreni ad opere di pubblico interesse, cosa che non riguarda le attività di cui si parla attualmente, che sono esclusivamente preliminari e di ricerca.

Delle attività che la società statunitense aveva intenzione di svolgere, è stata data notizia sommaria agli agricoltori delle zone coinvolte attraverso gli uffici sul territorio, in considerazione proprio del fatto che la società stessa doveva contattare i singoli agricoltori.

Siamo – concludono le due associazioni – sempre a disposizione degli associati per tutelarli a fronte di qualsiasi evenienza.