Un team multidisciplinare con competenze ed expertise specifiche, oltre 120 interventi neurochirurgici l’anno eseguiti da una équipe multispecialistica della quale fa parte un neuroendocrinologo esperto, programmi di training e fellowship. Sono gli elementi che hanno fatto della Pituitary Unit dell’ISNB un centro di eccellenza, secondo le linee guida internazionali, e il primo Hub in Emilia Romagna per la cura e la diagnosi dei tumori dell’ipofisi.

La Pituitary Unit, presentata oggi a Bologna alla presenza di Sergio Venturi, Assessore alle Politiche della salute della Regione Emilia-Romagna, Chiara Gibertoni, Direttore Generale dell’Azienda Usl di Bologna, Pietro Cortelli, Direttore Scientifico (ff) dell’ISNB e Raffaele Lodi, Direttore del Dipartimento di Scienze biomediche e neuromotorie dell’Università degli studi di Bologna garantisce diagnosi complesse, trattamenti chirurgici all’avanguardia e standard di assistenza elevati, secondo un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) che segue il paziente dalla diagnosi al follow up post chirurgico.

I tumori dell’ipofisi, ghiandola endocrina situata alla base del cranio che controlla gli ormoni di tutto l’organismo, sono rari e nella maggior parte dei casi di natura benigna. A seconda del tipo e delle dimensioni possono presentare, tuttavia, un’ampia gamma di sintomi e disturbi, come variazioni del peso corporeo, problemi alla vista, cefalea, rendendo la diagnosi difficile ad un occhio poco esperto. Il tumore ipofisario più frequente è l’adenoma ipofisario, del quale si contano ogni anno 2-4 nuovi casi ogni 100.000 abitanti.

Coordinata da Diego Mazzatenta e Marco Faustini Fustini, rispettivamente neurochirurgo e neuroendocrinologo dell’ISNB, la Pituitary Unit è caratterizzata da un’elevata specializzazione multidisciplinare. All’équipe chirurgica, composta da 2 neurochirurghi e 2 otorinolaringoiatri, e ad un team di 2 neuroendocrinologi si affiancano neuroradiologi, neurologi, neuropsicologi, radioterapisti, un anatomopatologo e un neurofisiologo, anestesisti-rianimatori e infermieri.

Il PDTA della Pituitary Unit dell’ISNB è articolato in 4 fasi: accesso e diagnosi, preparazione dell’intervento e trattamento chirurgico, trattamento endocrinologico, follow-up. I pazienti ai quali viene diagnosticata la patologia sono ricoverati e dimessi, in media, 3 giorni dopo l’intervento chirurgico, che per questo tipo di patologie viene eseguito per via endoscopica, attraverso il naso. Al momento delle dimissioni vengono fissati i controlli per i successivi 3 mesi.
I casi più significativi e complessi diventano oggetto di studio di un gruppo di lavoro dedicato, con il coinvolgimento di tutti gli specialisti coinvolti.

La Chirurgia Endoscopica dell’ipofisi e della base cranica
Presso la Pituitary Unit dell’ISNB i tumori dell’ipofisi sono operati per via endoscopica, attraverso il naso. L’équipe è multidisciplinare, composta da otorinolaringoiatra, endocrinologo, neuroradiologo, patologo, radioterapista, radiochirurgo, anestesista, neurochirurgo, oltre che dal personale di assistenza specificamente formato.

Il Centro si avvale di sale operatorie tecnologicamente all’avanguardia. La strumentazione endoscopica, bi e tridimensionale, in HD ed Ultra-HD, è dotata di telecamere ad altissima definizione dotate di filtri particolari in grado di evidenziare dettagli altrimenti non visibili, migliorando così l’accuratezza e il livello di sicurezza degli interventi.

Rispetto alla tradizionale tecnica transcranica la chirurgia endoscopica dell’ipofisi e della base cranica assicura una più accurata rimozione del tumore, tanto che la percentuale di casi di recidiva è estremamente bassa (attorno al 2%) e il tasso di mortalità è pari a zero.

La chirurgia endoscopica è praticata con tecniche innovative perfezionate dal Centro di Chirurgia dei Tumori Ipofisari e della Chirurgia Endoscopica del basicranio, coordinato da Diego Mazzatenta, tra i primi 3 centri in Italia per numero di interventi eseguiti e di pubblicazioni scientifiche sul tema. Attivo dal 1998, Il Centro ha operato più di 1.700 pazienti, con oltre 120 interventi l’anno, la metà dei quali provenienti da tutta Italia. L’80% degli interventi ha riguardato la rimozione di adenomi ipofisari. L’età media dei pazienti, in prevalenza donna, si aggira tra i 30 e 50 anni.

La tecnica adottata non prevede l’incisione della narice, non lascia cicatrici sul volto, non interviene direttamente sul cranio, riducendo così rischi, complicazioni e dolore post-operatorio. La chirurgia endoscopica dell’ipofisi e della base cranica favorisce, inoltre, un recupero rapido da parte del paziente, anche per gli aspetti che riguardano la sfera emotiva, gli consente di lasciare il letto sin dal primo giorno successivo all’intervento e di essere dimesso rapidamente.

La ricerca
Nell’ultimo triennio, grazie anche alla collaborazione con l’Istituto di Anatomia normale dell’Università di Bologna, la ricerca dell’ISNB sui tumori dell’ipofisi si è concentrata sugli studi anatomici del cervello, in particolare della regione diencefalo-ipofisaria, alla base del cranio. L’obiettivo è conoscere ancora più accuratamente tutte le zone del cervello, verificando l’esistenza di cavità nelle quali un tumore può nascondersi e crescere, e sviluppare nuove strategie terapeutiche e chirurgiche.

L’attività di ricerca ha consentito la pubblicazione di 63 lavori su riviste internazionali, una intensa attività convegnistica al livello nazionale e internazionale, l’organizzazione di corsi di approfondimento e formazione di richiamo internazionale, tra i quali si è ormai consolidato il particolare rilievo del workshop annuale di chirurgia endoscopica transfenoidale.

In ambito endocrinologico la ricerca clinica si è concentrata soprattutto sullo studio degli adenomi ipofisari, in particolar modo sulle cause che provocano le alterazioni cellulari responsabili dello sviluppo dei tumori ipofisari.

Presso la Pitituary Unit dell’ISNB sono attivi regolarmente programmi di fellowship e observership per la formazione di professionisti provenienti da altri centri nazionali e internazionali.