Quasi quattrocento progetti pervenuti con più di millecinquecento realtà coinvolte: questi i numeri della seconda edizione del bando MigrArti 2017, progetto del MiBACT fortemente voluto dal Ministro Dario Franceschini che ha premiato e ritenuto meritevole la proposta del Teatro dell’Orsa di Reggio Emilia, ensemble noto per il suo impegno artistico con migranti, rifugiati, richiedenti asilo e giovani di seconda generazione sui temi dell’identità culturale e del contrasto alle discriminazioni. 

Uno degli esiti di questo percorso è il fortunato Questo è il mio nome, spettacolo interpretato da un gruppo di persone provenienti da Senegal, Costa d’Avorio, Mali, Nigeria e Gambia da molti mesi in tour in tutta Italia. Questo è il mio nome ha ricevuto, tra l’altro, il Premio del Pubblico al Festival di Resistenza, Premio Museo Cervi – Teatro per la Memoria  a Gattatico (RE) e l’attenzione di numerosi media nazionali e internazionali.

Il gruppo guidato da Bernardino Bonzani e Monica Morini ha vinto il bando MigrArti con Argonauti. Alla ricerca del vello d’oro della dignità, progetto che verrà realizzato nei prossimi mesi in collaborazione con l’associazione di promozione sociale Roots Evolution, composta in prevalenza da giovani donne di origine straniera e di seconda generazione, e con l’Associazione Maliana Badegna (Fraternità), costituita da cittadini stranieri stabilmente residenti in Italia che, attraverso la promozione della cultura e delle opere di accoglienza e condivisione, svolgono attività a favore della collettività e, in particolare, delle persone svantaggiate. Il progetto è sostenuto anche dalla Cooperativa Dimora D’Abramo, che gestisce il Centro di accoglienza Sprar e comunità per minori e giovani immigrati a Reggio Emilia, e che collabora su questi temi con il Teatro dell’Orsa da oltre due anni.

Argonauti. Alla ricerca del vello d’oro della dignità, progetto che si articolerà fino a fine luglio 2017, prevede fra l’altro la produzione e rappresentazione dell’omonimo spettacolo teatrale: «È un’impresa ispirata al mito antico degli Argonauti», suggeriscono Monica Morini e Bernardino Bonzani, «immaginiamo un autobus, moderna nave, su cui trova posto il pubblico accompagnato da attori e musicisti italiani e giovani immigrati. Un Argobus che approda nei luoghi dove più alte sono le tensioni di convivenza sociale e porta narrazioni, racconti, azioni performative e musicali sui temi del dialogo interculturale e del contrasto alle discriminazioni. Ogni tappa è l’occasione per affrontare un aspetto di questi nodi. La relazione col presente e col passato, le radici, le antenate e gli antenati, i protagonisti di oggi, le contraddizioni, gli inciampi, le esperienze condivise, i desideri di futuro». Lo spettacolo sarà in seguito allestito per la rappresentazione su palcoscenico dei teatri, da realizzarsi in future tournée e Stagioni.

Il progetto prevede, inoltre, un articolato laboratorio teatrale multiculturale rivolto ai giovani, numerosi incontri rivolti agli studenti delle scuole superiori della città con testimoni, giornalisti e scrittori di seconda generazione, la proiezione di cortometraggi del Reggio Film Festival e la rappresentazione di altri spettacoli della Compagnia sul tema dell’inclusione sociale.

Info sul Teatro dell’Orsa: http://www.teatrodellorsa.com/.