É iniziato il percorso per definire gli aspetti tecnici dell’Accordo di sede, il documento che entro giugno di quest’anno ratificherà l’arrivo in Emilia-Romagna, a Bologna, del Data center del Centro meteo europeo, che attualmente ha sede in Inghilterra, a Reading.

Il primo marzo scorso la scelta di Bologna tra tutte le candidature presentate. Questa mattina, con il benvenuto delle Istituzioni in Regione, il via alla visita della delegazione del Consiglio dell’ECMWF (Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine), guidato dalla direttrice generale, Florene Rabier. La giornata è poi proseguita con specifiche sessioni di discussione e un sopralluogo nell’area del Tecnopolo, all’ex Manifattura Tabacchi, che è di proprietà della Regione e ospiterà il Data center. Domani la delegazione si trasferirà a Roma, con i colloqui previsti ai ministeri degli Esteri e dell’Economia.

“Per noi è un grande privilegio essere associati con Bologna, sede della più antica Università del mondo, che ha un rapporto ‘privilegiato’ con l’Inghilterra anche grazie a personaggi del calibro di Guglielmo Marconi e Laura Bassi- ha affermato Florence Rabier-. Una città e una regione note nel mondo non solo per il loro patrimonio culturale, scientifico e tecnologico, ma anche per l’alta qualità della vita. Siamo davvero felici di iniziare questa nuova fase e di farlo a Bologna, che non a caso è stata scelta tra altre candidature d’eccellenza di diversi Paesi”.

“In questo progetto abbiamo creduto, mettendo impegno, risorse e la nostra capacità di fare squadra, che è la cosa più importante- ha sottolineato il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti-. Siamo certi che il Data center potrà diventare uno strumento per diventare ancora più forti sul fronte delle tecnologie e dell’innovazione. Ora andiamo avanti per concludere il contratto e i lavori di ristrutturazione nei tempi più rapidi possibili. Anzi, vogliamo che sia Bologna ad ospitare sotto le Due Torri, in occasione del G7 sull’Ambiente di giugno, un evento internazionale sul Centro Meteo, per far conoscere la straordinaria occasione di sviluppo e visibilità che rappresenta per la città, la regione e l’intero Paese”.

“Onorati e orgogliosi. E al tempo stesso certi che la vocazione e la capacità del nostro territorio saranno all’altezza dell’importanza di questo progetto”: così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che ha ricordato come già adesso in Emilia-Romagna si concentri il 70% della capacità di calcolo e di storage nazionale e il territorio regionale ospiti una delle più importanti comunità internazionali nel settore dei Big Data, con oltre 1.700 ricercatori coinvolti. Una regione che può contare, inoltre, sull’innovativa Rete Alta Tecnologia, con 82 laboratori di ricerca e 14 centri per l’innovazione, e sui principali istituti e agenzie del settore meteorologico e climatico, come Cmcc, Cnr, Enea e Istituto europeo di tecnologia-Climate Kic, che hanno la propria sede a Bologna. “Con il Data Center del Centro Meteo- ha concluso Bonaccini- la nostra Regione si prepara a diventare il grande hub europeo della ricerca e dell’innovazione, uno degli obiettivi prioritari che ci siamo dati con il programma di mandato”.

“Chiaro l’obiettivo emerso dagli incontri- ha spiegato l’assessore regionale all’Università e Ricerca, Patrizio Bianchi-. Continuare a lavorare bene insieme, per mettere a punto nel più breve tempo possibile i contenuti del contratto e far partire il progetto di ristrutturazione degli spazi in cui sarà collocata la nuova sede”.
Soddisfazione e orgoglio anche da parte del rettore dell’Università di Bologna, Francesco Ubertini: “Sono convinto che sia stata una scelta vincente, perché qui c’è un ecosistema molto favorevole. Per l’Università, la comunità scientifica, il mondo della ricerca questa sarà l’occasione di nuove opportunità di crescita. Siamo davanti al classico caso in cui uno più uno fa molto più di due”.
A far vincere Bologna e l’Emilia-Romagna sulle altre, prestigiose candidature, è stata la dinamicità, l’attrattività e la competitività del territorio. Lo ha ribadito il vicesindaco del Comune di Bologna, Marilena Pillati: “La nostra città è centro del sapere e del saper fare. Ma anche del saper lavorare insieme. Questa scelta premia la capacità dimostrata di collaborare al meglio e costituisce un trampolino di lancio per il futuro. Bologna e l’Emilia-Romagna sono sempre più punto di riferimento per il Paese e per l’Europa”.

Il Centro Meteo
Il Centro meteo è un’organizzazione intergovernativa fondata nel 1975 e sostenuta da 20 Stati membri europei. Le sue finalità sono: sviluppo dei metodi numerici per le previsioni meteorologiche a medio raggio; preparazione delle previsioni meteorologiche a medio raggio per la distribuzione agli Stati membri; ricerca scientifica e tecnica rivolta al miglioramento di queste previsioni; raccolta e conservazione dei dati meteorologici (ECMWF possiede il più grande archivio al mondo di dati numerici di previsione del tempo).
Nei mesi scorsi il Council (Consiglio) ha condotto l’istruttoria tra le città candidate, alla ricerca della soluzione ottimale per ricollocare il proprio centro dati. Le altre città in lizza, oltre a Bologna, erano Exeter (Uk), Slough (Uk), Lussemburgo, Espoo (Finlandia), Akureyri (Islanda); a queste si è aggiunta l’opzione di mantenere il Data Center a Reading. Il 1° marzo scorso la scelta è ricaduta su Bologna.