Si è tenuto quest’oggi presso la Nassirya del Senato la presentazione del volume realizzato dall’Assessorato all’agricoltura dell’Emilia Romagna e da ARPAE dal titolo “I Frutteti della Biodiversità in Emilia Romagna”. Nel testo sono stati riprodotti i più vecchi alberi da frutto della regione per sostenere il recupero e la conoscenza di quelle varietà che sono parte della nostra storia ma che purtroppo sono a rischio di estinzione. All’incontro, coordinato dalla senatrice Leana Pignedoli, vicepresidente della commissione Agricoltura e introdotto dalla senatrice Maria Teresa Bertuzzi, capogruppo Pd in commissione Agricoltura, sono intervenuti Simona Caselli, assessore all’Agricoltura dell’Emilia Romagna, Giuseppe Bortone direttore generale di Arpae E-R, Sergio Guidi autore del volume. Le conclusioni sono affidate ad Andrea Olivero, Vice Ministro delle Politiche Agricole.
Presente all’incontro anche Enzo Maioli di Salvaterra (RE), imprenditore citato nel corso dell’incontro come esempio di chi ha dedicato una vita e messo al centro della sua attività imprenditoriale l’obiettivo della salvaguardia dei frutti antichi.

Come ha affermato Leana Pignedoli “dopo l’approvazione della legge nazionale sulla biodiversità, è molto importante si stiano concretizzando parte delle azioni di tutela e valorizzazione previste nella nuova legge. Strumenti di divulgazione come queste aiutano a trasmettere, non solo agli addetti ai lavori, ma a tutti i cittadini, la consapevolezza dell’eccezionale patrimonio italiano di varietà che abbiamo ereditato e che solo attraverso una consapevolezza diffusa possiamo pensare di tutelare. Questa è la parola chiave all’interno della legge approvata un anno fa sul tema biodiversità, questo uno dei temi su cui sta puntando anche la Regione Emilia-Romagna”.
Regione rappresentata dall’assessore Simona Caselli che ha affermato “La biodiversità ha una funzione di testimonianza fondamentale, non è solo “vegetale” ma è anche “culturale”. Dietro a ogni frutto c’è la storia di persone e sono molto colpita dal fatto che molti dei Giovani che hanno presentato progetti alla Regione per il finanziamento tramite il PSR abbiano deciso di valorizzare la biodiversità per dare valore alla loro impresa, biodiversità che spesso hanno imparato a conoscere dopo studi universitari”.
Il Vice ministro Andrea Olivero che ha concluso l’incontro ha sottolinato come “Ancora una volta l’Emilia-Romagna si caratterizza per una concreta attuazione delle norme, anzi, fa da apripista, proponendo un modello di agricoltura che tiene insieme modelli produttivi e contemporaneamente ricchezza di biodiversità, dimostrando che il mercato e tutela delle produzioni possono lavorare insieme, contrariamente a quanto abbiamo a lungo pensato. Nicchie produttive possono così diventare punti di eccellenza di alta qualità”. “Grazie alla Regione Emilia-Romagna – ha concluso il vice ministro- perché da attuazione a una parte del testo di legge, consentendo a un territorio così importante di tutelare la nostra ricchezza bioculturale, divulgando anche ai cittadini quella che è nostra biodiversità”.