Con un connazionale gestiva il “banco dei pegni della cocaina”: chi non aveva i soldi per pagare la cocaina lasciava a garanzia del credito preziosi e capi di marca. Per questo motivo la sera del 4 gennaio scorso era stato arrestato dai carabinieri dell’aliquota operativa della compagnia di Reggio Emilia con l’accusa di concorso in spaccio di stupefacenti.

Dopo la convalida dell’arresto ha ottenuto la misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Reggio Emilia che ha violato in maniera reiterata venendo “pizzicato” più volte in città dai carabinieri reggiani.  Per questo motivo il giudice del Tribunale di Reggio Emilia, recependo le segnalazioni dei carabinieri, ha revocato il divieto di dimora disponendo lo scorso 10 febbraio il ripristino della custodia cautelare in carcere. Il ricercato E.J.A. 30enne senza fissa dimora, è stato localizzato l’altra sera all’interno di un bar di Reggio Emilia. Era intento a giocare a biliardo con un connazionale: i carabinieri sapendolo ricercato lo fermavano arrestandolo.

Il 30enne era finito nei guai il pomeriggio del 4 gennaio scorso a seguito del controllo di un giovane italiano seduto su una panchina che era stato notato dai carabinieri assumere cocaina. In disponibilità del consumatore di cocaina il suo cellulare che da un primo esame rivelava come ultima telefonata quella a un numero associato a un cellulare in uso ai due arrestati. Si è così potuto accertare che poco prima il giovane aveva telefonato al pusher di fiducia commissionando una dose di cocaina che gli era stata portata poco prima dallo spacciatore, che lo aveva raggiunto in bicicletta.

Per sua stessa ammissione il giovane riferiva di servirsi da tempo dal pusher, dal momento che era possibile acquistare cocaina a credito dando a garanzia del credito preziosi e capi d’abbigliamento. Una sorte del banco dei pegni, allestito dai due pusher, che una volta identificati sono stati localizzati nella loro abitazione di via Veneri a Reggio Emilia e tratti in arresto. Quindi la misura cautelare, emessa a carico del 30enne E.J., del divieto di dimora nel reggiano che il destinatario ha sistematicamente violato tanto che il  Giudice gli ha revocato tale misura sostituendola, il 10 febbraio scorso, con il carcere. Il provvedimento è stato eseguito l’altra sera quando i carabinieri l’hanno individuato intento a giocare a biliardo in un bar della città. Fermato, veniva condotto in caserma ed arrestato.