Nell’ambito della lotta all’evasione fiscale internazionale, la Guardia di Finanza di Forlì ha scoperto una società “esterovestita” attiva nel settore del trading di prodotti elettronici ed informatici, che ha sottratto a tassazione ricavi per oltre 100 milioni di Euro. Le attività investigative del Nucleo di Polizia Tributaria sono iniziate nel 2016 e hanno dimostrato come la predetta società, localizzata in Irlanda, sia stata in realtà gestita sin dal 2011 (anno della sua costituzione) da un cesenate, M. P. di 35 anni, che ha operato in Italia in completa evasione d’imposta, avvalendosi di una sede operativa sita in Cesena. E’ stato proprio qui che, durante l’accesso, i finanzieri hanno rinvenuto documentazione, timbri e carteggi della società irlandese e hanno esaminato i PC utilizzati dal rappresentante legale trovando tutti i file relativi alla gestione della società, ivi compresi le disposizioni impartite per l’acquisto e la vendita dei prodotti informatici. Le merci venivano stoccate in diversi magazzini dell’Est Europa (Polonia e Repubblica Ceca) e rivendute a società sparse su tutto il territorio europeo (principalmente in Lettonia, Lituania, Romania, Bulgaria e, in piccola parte, anche in Italia). Nonostante l’applicazione di un ricarico minimo per ogni singola transazione, il volume d’affari della società, rilevato dai militari soprattutto negli ultimi tre anni, ha evidenziato un ammontare delle cessioni annue pari a circa 40 milioni di Euro.

La fittizia localizzazione della residenza fiscale in Irlanda ha consentito, difatti, alla società di sottrarsi agli adempimenti tributari previsti dall’ordinamento italiano e di beneficiare, quindi, illegittimamente di un regime impositivo più favorevole. Il fenomeno dell’esterovestizione, infatti, si realizza allorquando un ente societario, seppur denunciando la sede formale all’estero, al verificarsi di determinati presupposti, espressamente indicati dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi, deve considerarsi fiscalmente residente nel territorio dello Stato italiano. Pertanto, al configurarsi dei requisiti sulla residenza disposti dalla normativa, il rappresentante legale della società è stato denunciato alla locale A.G. per il reato di “Omessa dichiarazione” avendo superato la soglia di 50.000 euro di imposte evase. La Procura della Repubblica di Forlì, nella persona della Dott.ssa Francesca Rago, sostituto procuratore, ha già concluso le indagini preliminari e si appresta a chiedere il rinvio a giudizio. Sebbene tale fenomeno, alla stregua dell’evasione nonché dell’elusione fiscale, venga attuato con modalità che possono variare da caso a caso, perfezionandosi e divenendo progressivamente sempre più complesse e sofisticate, le stesse non sono sfuggite alla rilevazione della Guardia di Finanza, quale Corpo di polizia volto al presidio della legalità economico-finanziaria, posto a tutela dei contribuenti onesti, delle imprese rispettose delle regole nonché di una sana e leale concorrenza del mercato.