L’Emilia-Romagna vince in Europa la sfida della ricerca e dei Big Data. Bologna è infatti stata scelta per ospitare il Data center del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF): la decisione è stata presa oggi dal Council del ECMWF, riunitosi a Reading, in Inghilterra, attuale sede del Centro. Da qui a giugno verranno definiti gli aspetti tecnici legati al cosiddetto ‘accordo di sede’, che ratificherà l’arrivo sotto le Due Torri della struttura.

Un grande successo, quindi, per il progetto avanzato e proposto dalla Regione Emilia-Romagna con il supporto di importanti istituzioni e agenzie italiane operanti nei settori delle previsioni metereologiche, del monitoraggio e salvaguardia ambientale, nella ricerca e nei servizi per la protezione civile, sostenuto dal Governo italiano che lo ha candidato in sede europea.

Il Centro meteo è una organizzazione intergovernativa sostenuta da 20 Stati membri europei. In questi mesi il Council ha condotto l’istruttoria tra le città candidate, alla ricerca della soluzione ottimale per ricollocare il proprio centro dati. Le altre città in lizza oltre a Bologna erano Exeter (Uk), Slough (Uk), Lussemburgo, Espoo (Finlandia), Akureyri (Islanda); a queste si è aggiunta l’opzione di mantenere il Data Center a Reading.

Il Council del ECMWF ha riconosciuto la validità del progetto italiano che, oltre a mettere a disposizione servizi e infrastrutture logistiche di alto livello nella sede del Tecnopolo di Bologna all’ex manifattura Tabacchi, offre rilevanti opportunità di sinergie tecnico-scientifiche che si potranno realizzare a Bologna tra l’ECMWF e i numerosi centri di ricerca e non solo presenti sul territorio regionale e nazionale.

“E’ il frutto di un lavoro di squadra e sinergia istituzionale- dice il sindaco di Bologna, Virginio Merola-. L’arrivo del Centro di calcolo per le previsioni meteorologiche a medio termine nella nostra città è la testimonianza di un territorio attrattivo, competitivo e che sa cogliere le opportunità e vincere le grandi sfide come questa. Bologna, col suo territorio metropolitano, dimostra ancora una volta di essere un punto di riferimento per il nostro Paese e per l’Europa intera grazie alla posizione geografica, all’alta formazione professionale che offre, alla capacità di innovazione tecnologica e al buon vivere che esprime. Il Centro qualificherà ulteriormente il progetto del Tecnopolo che diventerà uno dei cuori pulsanti della ricerca scientifica e che abbiamo voluto con determinazione proprio destinato a questi usi.”

“E’ un risultato straordinario- afferma il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini- che rende orgogliosa tutta la società regionale e che rende concreto uno dei principali obiettivi che ci eravamo dati nel programma di mandato: fare dell’Emilia-Romagna la piattaforma europea per la ricerca e l’innovazione. E ancora una volta il fare sistema è risultato vincente. Il risultato di oggi lo si deve infatti al gioco di squadra fra istituzioni, università e centri di ricerca, e un grazie va rivolto al ministro dell’Ambiente, Galletti, e al Governo, che hanno sostenuto con grande efficacia in sede europea il progetto con al centro la nostra regione. Su innovazione e ricerca, anche nella recente missione negli Stati Uniti siamo stati considerati la regione punta avanzata del sistema Italia e oggi vediamo confermato questo nostro ruolo. Vengono premiati i forti investimenti che stiamo facendo proprio sulla ricerca e il trasferimento tecnologico nei principali settori innovativi, compresi Big Data e supercalcolo, che rendono ancor più competitiva l’Emilia-Romagna rispetto alle aree più avanzate a livello internazionale e che pagano anche sul fronte occupazionale, basti pensare ai quasi mille ricercatori assunti con i bandi su ricerca industriale, internazionalizzazione, start up innovative, attrattività d’impresa. Un contributo di saperi destinato a crescere ulteriormente con l’arrivo del Centro meteo europeo a Bologna”.

“Oggi abbiamo la conferma che l’Emilia-Romagna è riconosciuta in tutto il mondo per il suo valore scientifico e culturale e che può competere a livello europeo con chiunque, soprattutto se tutte le istituzioni fanno rete, così come avvenuto in questo caso- sottolinea l’assessore regionale alla Ricerca e all’università, Patrizio Bianchi-. Un punto di forza del nostro progetto è stato rappresentato dalle rilevanti opportunità di sinergie tecnico-scientifiche che si potranno realizzare in Emilia-Romagna tra l’ECMWF e i numerosi centri di ricerca presenti sul territorio regionale e nazionale. In Emilia-Romagna si concentra poi il 70% della capacità di calcolo e di storage nazionale, grazie alla presenza di Cineca e INFN e altri istituti di ricerca nazionali, e il territorio regionale ospita una delle più importanti comunità europee sul tema di Big Data, con oltre 1.700 ricercatori coinvolti”.