Pirelli, storica azienda italiana, ha saputo mostrare al mondo com’è possibile crescere e restare forti all’interno di un panorama competitivo. Lo dimostra la sua storia, una storia lunga più di 140 anni.

Giovanni Battista fonda la Pirelli nel 1972 a Milano, dove tuttora si trova la sede principale. Nel 1932 la presidenza passa ai figli Piero e Alberto per poi scorrere, nel 1964, nelle mani di Leopoldo, il figlio di Alberto.

Nel 1978 la figlia di Leopoldo, Cecilia Pirelli, sposa un giovane laureato in economia alla Bocconi, con forti competenze nel campo della logistica: Marco Tronchetti Provera che, tornato in Italia dopo un’esperienza lavorativa a Londra, avvia dei terminal per le merci nei pressi delle industrie lombarde e li collega con i maggiori porti europei.

Ed è proprio Provera che nel 1992, dopo una serie di successi nell’azienda meneghina, assume la carica di amministratore delegato, a seguito delle dimissioni di Leopoldo Pirelli.

Dal 1996 al 2015 Tronchetti Provera diventa il presidente della Pirelli, per poi ricoprire il ruolo di vicepresidente esecutivo. Dopo questa veloce panoramica, vediamo più da vicino la storia di questa azienda italiana.

Quando Giovanni Battista Pirelli fonda la Pirelli ha solo 24 anni. Si dimostra da subito un’impresa di famiglia, con il cugino Leopoldo che svolge il ruolo di responsabile dello sviluppo dei prodotti.

La società inizia con la produzione di gomma elastica per poi ritrovarsi a costruire cavi per l’energia e per le comunicazioni. Dopo meno di 10 anni inizia ad ampliarsi, esportando i loro cavi per le linee telefoniche anche all’estero.

La crescita di Pirelli è così veloce che nel 1902 viene inaugurata una prima sede all’estero, in Spagna. Nel 1917 arriva il primo impianto in Argentina. Il logo che tutti conosciamo, con la P allungata, è del 1908 e fu progettato a New York.

Nel 1932 il fondatore Giovanni Battista Pirelli viene a mancare e la società deve affrontare periodi duri, soprattutto con l’arrivo della seconda guerra mondiale, ma dal 1946 i due figli, Piero e Alberto, rilanciano l’azienda.

È in questi anni che iniziano a capire l’importanza della pubblicità, legando il loro nome ad artisti e designer come Mendini, Guttuso e Mulas.

Il 7 agosto del 1956 Alberto diventa presidente, in seguito alla morte di Piero Pirelli. Quattro anni più tardi inizia la costruzione di uno dei simboli non solo dell’azienda, ma di tutta Milano: il Pirellone, grattacielo progettato da Giò Ponti, che si trova nei pressi della stazione del capoluogo lombardo.

Il loro legame con gli artisti si fa sentire anche nel 1964, con l’introduzione del calendario Pirelli, realizzato dal fotografo Robert Freeman. Nel corso degli anni questo progetto è stato curato dai fotografi più in rilievo del panorama internazionale, come Richard Avedon e Steve Mc Curry.

Intanto, nel 1965, Alberto Pirelli cede il testimone al figlio Leopoldo, che gestirà l’azienda per 25 anni.

Negli anni Settanta avviene l’unione con la britannica Dunlop, unione che termina alle prime difficoltà.

Nel 1986 Leopoldo Pirelli tenta di acquistare la tedesca Continental ma l’affare non va a buon fine. Come conseguenza dei diversi fallimenti, Leopoldo si ritira, lasciando l’azienda nelle mani del genero.

In questo momento difficile (siamo nel 1992) Marco Tronchetti Provera assume il potere dell’azienda, dopo esserne stato dipendente dal 1986, provando a risanarla e a rilanciarla.
In effetti, con le sue conoscenze e il suo carattere sicuro, attento, riesce a dare alla Pirelli diverse soddisfazioni.

L’attenzione, adesso, è rivolta verso l’innovazione, attraverso lo sviluppo di nuove tecnologie.
Inizia a dedicarsi all’immobiliare, dando nuova vita al quartiere Bicocca di Milano, rendendolo una zona residenziale con teatro e università.

Nel 2000 si ha il primo grande vero affare: i sistemi ottici Pirelli vengono venduti alle aziende americane Cisco e Corning per un guadagno di 4,7 miliardi di dollari.

Un anno dopo, Pirelli diventa una grande azionista di Telecom Italia, per poi mettere in vendita il controllo nel 2007.

Nel 2003, Tronchetti Provera diventa presidente della Pirelli e nel 2011 ricopre anche il ruolo di amministratore delegato.

In questi anni possiamo vedere la Pirelli vendere la Pirelli Cavi alla Goldamn Sachs nel 2005, dando vita alla Prysmian.  Durante quest’anno viene anche inaugurato il primo stabilimento per la produzione di pneumatici in Cina. Infatti, in questi tempi, l’azienda si concentra maggiormente sul core business degli pneumatici.

Nel 2010 la Pirelli conta 19 stabilimenti situati in diversi paesi, 29.000 dipendenti e un ricavo di 4,8 miliardi di euro dalla realizzazione di cavi.

Nel 2015 viene firmato un accordo con il colosso chimico ChemChina, che condurrà il gruppo cinese ad avere la maggioranza dell’azienda italiana.
Pirelli e la sua storia lunga 140 anni non è solo business ma anche amore per il proprio Paese, per lo sport, per le arti.

Non dimentichiamo che stiamo parlando dello sponsor ufficiale dell’Inter e di chi si è circondato di artisti e designer. Oltre ai nomi già citati, ricordiamo anche Bruno Munari con la sua Scimmietta Zizì, giocattolo per bambini realizzato in gommapiuma malleabile, ovviamente Pirelli.